lunedì 18 febbraio 2008

Ebrei affascinati dalla «loro» Oria.Ora stanno traducendo un libro dello studioso Peppino D'Amico sulla presenza ebraica

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 15.2.2008


Un libro sulla storia della colonia ebraica di Oria sarà tradotto per consentire a tutti gli ebrei di conoscere a fondo vicende e personaggi legati alla presenza degli ebrei nella cittadina.

Si tratta di un libro scritto dallo studioso Peppino D'Amico che il capitano del rione Giudea Giovanni Lomartire ha regalato al capo delegazione del gruppo di ebrei lo scorso ottobre ha visitato Oria. Un gruppo omogeneo di circa centoventi ebrei ortodossi provenienti. dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra, dal Belgio, Svizzera ed Israele che avevano soggiornato nel brindisino per trascorrere insieme la festa dei Tabernacoli.
Tale celebrazione dura nove giorni ed è un tempo di preghiera e di celebrazioni gioiose per la stagione del raccolto. E' per la quarta volta che il capogruppo Arie Galitzky da Safed (Israele) organizza l'evento.
Graham Morris, ebreo londinese con un particolare interesse per la Storia degli Ebrei, ha organizzato poi un tour ad Oria, importante centro scolastico e culturale ebraico nel Medioevo. "Oria è particolarmente famosa agli ebrei per la sua famiglia di poeti iniziata con Amittai che compose non soltanto poesie liturgiche - fanno sapere gli stessi ebrei -. In particolare un inno composto da Amittai è ancora recitato da circa cinque milioni di discendenti ebrei del Centro Europa nel Giorno dell'Espiazione, la principale festa religiosa del calendario ebraico".
I visitatori ebrei hanno potuto percorrere in Oria le strade dei loro padri iniziando proprio dalla porta di città nella piazza dedicata a Shabbetai Donnolo, astronomo, medico e mistico ebreo del decimo secolo.
Attraversata la porta degli Ebrei si è passati in quello che fu il quartiere ebraico, "oggi molto trasformato nello stile italiano con tanti panni stesi al sole ad asciugare", spiegano gli ebrei.
"Dopo - aggiungono - si è raggiunto l'unico edificio completamente isolato da tutti gli altri, probabilmente la vecchia sinagoga. La sua posizione, l'orientamento verso la Città Santa di Gerusalemme avvalora detta ipotesi".
Dopo una breve passeggiata verso il Castello il gruppo ha ricevuto una graditissima sorpresa: Diego Moretto, amico di Graham Morris, ha condotto il gruppo negli archivi del Comune di Oria dove l'assessore Pucci Schifone aveva orgogliosamente mostrato una preziosissima ed antichissima pietra tombale, una stele trovata nelle vicinanze della città.
"Abbiamo anche visto libri antichi, opere di scrittori giudaici oritani - spiegano gli ebrei -. E' stato davvero un grande privilegio per noi accedere agli archivi giudaici di questi luoghi".
Ora, dunque, alcuni ebrei appassionati della loro Storia hanno iniziato a tradurre il libro di D'Amico. Per adesso solo prefazione e primo capitolo. Non è ancora chiaro se ne faranno una pubblicazione, ma certamente circola già tradotto negli ambienti dei cultori.

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1 commenti:

Anonymous ha detto...

Il Professore D'Amico ottiene finalmente i riconoscimenti che merita, fuori dalla sua città. Volpi,lonze ed animali di corte e di cortile, per fortuna, non valicano i confini della circonvallazione...

Gaetano

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