lunedì 11 febbraio 2008

Randagismo: arriva la pillola del giorno dopo

L'assessore Destradis: "Incremento della popolazione canina problema da non sottovalutare"

di Eliseo Zanzarelli, Il Gallo, 9/22.2.2008

Contemporaneamente alle polemiche nate a seguito della discussione sulla legge 194 e della invocata "moratoria degli aborti", quasi a farle da contraltare arriva la notizia della proposta del Servizio sanitario dell'Asl, ovvero un piano per il contenrt mento delle gravidanze indesiderate delle cagne di proprietà. La proposta, accorlta anche da altri Comuni, è stata subito sposata dall'Amministrazione Comunale di Oria, che ne ha condiviso gli intenti e le fi nalità manifestando e fornendo quindi la sua piena adesione. Una misura, quella posta in essere dal Servizio sanitario e adottata dal Comune oritano, che risponde alla necessità di combattere il fenomeno del randagismo, potenziando quelle che sono le misure di prevenzione; e misura di prevenzione efficace quanto estrema è appunto, secondo quanto concepito dal piano, quella dell'aborto preventivo per le "sventurate" cagnette di buona famiglia, inclini alle scappatelle, oppure sedotte e abbandonate. "Il randagismo, in modo particolare quello urbano, è diventato una vera e propria piaga sociale", fa sapere l'assessore con delega alla Sanità, Giuseppe Destradis, "considerato che nell'ultimo decennio la popolazione canina, soprattutto quella randagia, ha subito un forte incremento demografico. Le conseguenze sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti e non si limitano a problematiche di carattere igienico-sanitario: spesso ad essere in pericolo è la pubblica incolumità della gente". Consapevole delle polemiche che potrebbero nascere a seguito dell'adozione di siffatto piano, l'Assessore spiega ancora che "attualmente il diritto alla vita dei cani e dei gatti è garantito dalla legge n. 281/9l, la quale stabilisce una serie di misure atte a limitare il diffondersi del randagismo (istituzione dell'anagrafe canina; sterilizzazione degli animali; contenimento dei cani randagi nei canili), ma finora i risultati sono stati assai scarsi, dal momento che il fenomeno continua ad essere in crescita. A questo, aggiungasi che quasi tutti i canili della zona sono ormai saturi'. Tutti i proprietari di cagne che vogliano far interrompere alla loro bestiolina la gravidanza indesiderata e inaspettata, possono contattare il comando della Polizia Urbana di Oria oppure il Servizio Veterinario della Asl - Sanità animale, oppure ancora le associazioni protezionistiche esistenti sul territorio che, ove richiesto, sapranno anche fornire tutte le informazioni del caso. Conclude Destradis: "Siamo certi che attraverso la collaborazione fra i cittadini, in particolar modo i proprietari di cani, egli enti preposti, si possa davvero fare un passo avanti nel debellare il problema increscioso del randagismo".

1 commenti:

lallina46 ha detto...

Il problema non e' solo di Oria, il randagismo e' il problema di tutta la Puglia!!!! Che vergogna!!!!!Ma qualcuno si rende conto che i turisti, quelli che non abbandonano i loro animali ma che li amano tutti, in Puglia giurano di non tornarci mai piu'? A voi pugliesi fa schifo avere un'alternativa di lavoro all'Ilva di Taranto? Perche' il turismo, vedi la Riviera Romagnola, di posti di lavoro e indotto ne porta tanti. Ma questo e' un altro discorso. Adesso vediamo di concentrarci seriamente sull'unica soluzione possibile: la sterilizzazione dei randagi. E francamente, piuttosto che rinchiuderli poi in quei lager che la regione Puglia finanzia, (una per tutte Statte) meglio liberi e randagi. Non e' una provocazione, documentatevi su cio' che una nostra connazionale sta facendo in Romania per ridurre i cuccioli. E' l'unica strada percorribile la sterilizzazione. Io ci sono Mirka

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