venerdì 29 febbraio 2008

Dipendente comunale reintegrato. Era stato denunciato dal sindaco

di Francesca D'ABRAMO, Il Quotidiano, 29.2.2008

Ritornerà a lavorare presso l'ufficio del Giudice di Pace, Giovanni Gaeta, il dipendente del Comune di Oria, protagonista di una battaglia legale con il sindaco della città, Cosimo Ferretti. A decidere per il reintegro nel suo ruolo di custode degli uffici giudiziari, il Tribunale di Brindisi. Assistito dal suo legale, l'avvocato Cosimo Assanti, il dipendente 43enne aveva fatto ricorso contro un ordine di servizio, ritenuto poi nullo dal giudice del lavoro, che lo spostava di sede. "Gaeta rientrerà in servizio augurandosi solamente che adesso gli venga garantita quella tranquillità necessaria per fargli svolgere il suo lavoro serenamente" si legge in comunicato stampa. "L'avvocato Assanti, ritenendosi soddisfatto per la decisione del giudice, si è sempre dichiarato convinto della circostanza che l'ordine di servizio, oltre che essere patologicamente nullo per la mancanza dei requisiti essenziali che un atto amministrativo di quel tipo deve avere, viola gravemente i diritti del suo assistito, in quanto adottato in violazione delle norme più elementari poste a tutela del lavoratore".
La vicenda aveva avuto inizio lo scorso novembre quando i carabinieri denunciarono Gaeta per truffa aggravata: secondo l'accusa, si sarebbe allontanato dal posto di lavoro e si stava dedicando ad un'altra attività in proprio. In realtà quel giorno usufruiva di un riposo ed il cortile in cui stava facendo dei lavoretti è di pertinenza dello stabile di cui è custode, quindi, tecnicamente, era comunque sul luogo di servizio. Dopo essersi difeso in sede legale, Gaeta aveva diffuso una lettera aperta in cui dichiarava senza mezzi termini che la denuncia era stata sollecitata dal sindaco che, contro di lui, aveva un "conto in sospeso", legato alla richiesta del pagamento dei buoni pasto. «Il 23 novembre scorso - scrisse Gaeta - mentre attendevo alle pulizie nel locale deposito, in mia esclusiva disponibilità, malgrado la mia giornata di riposo, ubicato nel piazzale sottostante gli Uffici Giudíziari, ove è sistemata anche la mia abitazione, quale custode, il sindaco irrompe gridando fra l'altro "che era giunto il momento di farmele pagare tutte" e abbandonandosi a comportamenti tali da concretizzare i reati ipotizzati nella denunzia-querela. Con l'assistenza, in sede penale del mio avvocato ho presentato alla Procura della Repubblica di Brindisi una denunzia nei confronti del sindaco. Cosimo Ferretti, per i reati di sequestro di persona, violazione di domicilio aggravata, ingiurie e minacce, con istanza di punizione e riserva di costituirmi parte civile".

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