(Fonte Il Gallo 14-27/7/2007)
Dietro esplicito invito del celeberrimo ex calciatore ed oggi vice presidente della FIGC, Demetrio Albertini, una giovane ma qualificata scuola calcio, la Scuola Calcio Demetrio Albertini appunto, ha inserito, da questa stagione, Oria tra le località destinatarie di minicorsi calcistici estivi. Centro sportivo di riferimento è il Villaggio turistico Malibù-Orchidea lungo la strada provinciale per Manduria, che costituisce sede delle attività ludiche ma anche culturali promosse e fatte praticare a bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 ed i 15 anni. Nel corso delle due settimane di Oria i ragazzi, accorsi dall'intero circondario, sono stati sottoposti a duri ma specifici programmi d'allenamento, differenziati in base alle fasce d'età. A seguire i giovani talenti, grandi calciatori del passato, istruttori di scienze motorie e fisioterapisti. Tra i nomi degli istruttori spiccano quelli degli ex calciatori Eligio Nicolini (ex Atalanta in serie A ed ex istruttore camps estivi atalantini), Marco Cecilli (ex Palermo e Varese, oggi osservatore della Fiorentina), Riccardo Bellotto (ex Bologna, oggi allenatore Giovanissimi Regionali del Monza), Roberto Savi (ex Bologna, oggi allenatore Allievi Regionali del Monza, ex camps giovanili del Milan). Non solo fatiche sportive, però, per i partecipanti ai camps, che gli organizzatori intendono promuovere con cadenza annuale, ma anche momenti di svago, socializzazione e relax: "Giochi culturali, tornei e sfide sportive (calcetto, basket, volley, ping pong)", assicura Massimiliano Bertocchi, responsabile organizzazione e marketing, "hanno accompagnato ed accompagneranno in futuro i ragazzi. L'anno prossimo vogliamo coinvolgere le locali associazioni calcistiche e collaborare con esse, concludendo accordi validi per l'intera stagione sportiva". Tra i tanti impegni che lo pressano, Demetrio Albertini ha trovato il tempo ed il modo di trascorrere qualche ora con i "suoi" ragazzi. E proprio al grande ex calciatore della Nazionale, di Atalanta, Milan, e Barcellona, abbiamo rivolto qualche domanda. Come nasce l'idea di una sua scuola calcio e di queste due settimane ad Oria? "L'idea di una scuola calcio che portasse il mio nome venne lo scorso anno a due ragazzi della Bergamasca, che hanno messo in piedi una ottima organizzazione a Selvino. L'iniziativa ha avuto successo, i bambini sono stati tanti e soprattutto si sono divertiti, e si è deciso di allargare i nostri confini quest'anno. Beh, io qui ho noti legami affettivi (la moglie Uriana ha origini oritane, Ndr) e diversi amici, ed è proprio contando sul loro aiuto, sulla impagabile loro disponibilità, che tutto è stato possibile. E comunque anche qui, 28 ragazzi, per essere il primo anno, ci lasciano ben sperare". Ricercate talenti? Ci sono speranze di emergere per questi tagazzini? "La speranza c'è, ma tengo a sottolineare che il nostro obiettivo non è ricercare nuovi talenti, cosa che invece viene fatta nei camps promossi dalle grandi Società. Noi ci proponiamo di realizzare alcune settimane di spensieratezza all'insegna del divertimento e dello sport che io amo e che mi ha dato tanto. Ciò non esclude che qualche bambino si dimostri particolarmente meritevole di ricevere un'opportunità". I maligni sostenevano che di Albertini ci fosse solo il nome e non la presenza fisica... "I maligni sono stati smentiti. Io sento mio il progetto di questi ragazzi volenterosi ai quali, compatibilmente con gli impegni che ho, fornisco loro aiuto concreto, anche attraverso la presenza fisica. E poi, in tutta sincerità, com'è bello vedere i ragazzini divertirsi ed i genitori contenti che siano nelle mani di staff ed organizzazione qualificati!". L'iniziativa ha avuto successo, quindi la riproporrete il prossimo anno? "Certo. Io ci vengo comunque a trascorrere un po' di vacanze qui... L'anno prossimo costituirà la cartina al tornasole dell'apprezzamento del lavoro di quest'anno: chi si è trovato bene e si è divertito, sicuramente ritornerà".
Dietro esplicito invito del celeberrimo ex calciatore ed oggi vice presidente della FIGC, Demetrio Albertini, una giovane ma qualificata scuola calcio, la Scuola Calcio Demetrio Albertini appunto, ha inserito, da questa stagione, Oria tra le località destinatarie di minicorsi calcistici estivi. Centro sportivo di riferimento è il Villaggio turistico Malibù-Orchidea lungo la strada provinciale per Manduria, che costituisce sede delle attività ludiche ma anche culturali promosse e fatte praticare a bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 ed i 15 anni. Nel corso delle due settimane di Oria i ragazzi, accorsi dall'intero circondario, sono stati sottoposti a duri ma specifici programmi d'allenamento, differenziati in base alle fasce d'età. A seguire i giovani talenti, grandi calciatori del passato, istruttori di scienze motorie e fisioterapisti. Tra i nomi degli istruttori spiccano quelli degli ex calciatori Eligio Nicolini (ex Atalanta in serie A ed ex istruttore camps estivi atalantini), Marco Cecilli (ex Palermo e Varese, oggi osservatore della Fiorentina), Riccardo Bellotto (ex Bologna, oggi allenatore Giovanissimi Regionali del Monza), Roberto Savi (ex Bologna, oggi allenatore Allievi Regionali del Monza, ex camps giovanili del Milan). Non solo fatiche sportive, però, per i partecipanti ai camps, che gli organizzatori intendono promuovere con cadenza annuale, ma anche momenti di svago, socializzazione e relax: "Giochi culturali, tornei e sfide sportive (calcetto, basket, volley, ping pong)", assicura Massimiliano Bertocchi, responsabile organizzazione e marketing, "hanno accompagnato ed accompagneranno in futuro i ragazzi. L'anno prossimo vogliamo coinvolgere le locali associazioni calcistiche e collaborare con esse, concludendo accordi validi per l'intera stagione sportiva". Tra i tanti impegni che lo pressano, Demetrio Albertini ha trovato il tempo ed il modo di trascorrere qualche ora con i "suoi" ragazzi. E proprio al grande ex calciatore della Nazionale, di Atalanta, Milan, e Barcellona, abbiamo rivolto qualche domanda. Come nasce l'idea di una sua scuola calcio e di queste due settimane ad Oria? "L'idea di una scuola calcio che portasse il mio nome venne lo scorso anno a due ragazzi della Bergamasca, che hanno messo in piedi una ottima organizzazione a Selvino. L'iniziativa ha avuto successo, i bambini sono stati tanti e soprattutto si sono divertiti, e si è deciso di allargare i nostri confini quest'anno. Beh, io qui ho noti legami affettivi (la moglie Uriana ha origini oritane, Ndr) e diversi amici, ed è proprio contando sul loro aiuto, sulla impagabile loro disponibilità, che tutto è stato possibile. E comunque anche qui, 28 ragazzi, per essere il primo anno, ci lasciano ben sperare". Ricercate talenti? Ci sono speranze di emergere per questi tagazzini? "La speranza c'è, ma tengo a sottolineare che il nostro obiettivo non è ricercare nuovi talenti, cosa che invece viene fatta nei camps promossi dalle grandi Società. Noi ci proponiamo di realizzare alcune settimane di spensieratezza all'insegna del divertimento e dello sport che io amo e che mi ha dato tanto. Ciò non esclude che qualche bambino si dimostri particolarmente meritevole di ricevere un'opportunità". I maligni sostenevano che di Albertini ci fosse solo il nome e non la presenza fisica... "I maligni sono stati smentiti. Io sento mio il progetto di questi ragazzi volenterosi ai quali, compatibilmente con gli impegni che ho, fornisco loro aiuto concreto, anche attraverso la presenza fisica. E poi, in tutta sincerità, com'è bello vedere i ragazzini divertirsi ed i genitori contenti che siano nelle mani di staff ed organizzazione qualificati!". L'iniziativa ha avuto successo, quindi la riproporrete il prossimo anno? "Certo. Io ci vengo comunque a trascorrere un po' di vacanze qui... L'anno prossimo costituirà la cartina al tornasole dell'apprezzamento del lavoro di quest'anno: chi si è trovato bene e si è divertito, sicuramente ritornerà".
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