mercoledì 25 luglio 2007

Oria, polemiche e acque agitate nei due schieramenti politici

(Fonte Il Quotidiano, 25.7.2007)

E' un'estate politicamente caldissima per la città di Oria. La giunta, che ha deciso di chiudersi in un totale "no comment", si è trovata a dover fronteggiare, in pochi giorni, la mancata approvazione del bilancio consultivo e le dimissioni di un assessore.
Nello scorso consiglio comunale, infatti, a causa di alcune assenze nella maggioranza, sono mancati i voti necessari all'approvazione. Il consiglio è stato così rimandato a data da destinarsi e si è tirato un sospiro di sollievo in casa del centrodestra: in caso di prevalenza, durante la seduta, dei voti contrari, la città sarebbe stata consegnata al commissario. A stretto giro sono venute le dimissioni di Pierfrancesco Conte, assessore alla Cultura ed allo Spettacolo, espressione della lista Impegno Sociale. La rottura, definita da Conte «per nulla traumatica», si è consumata a causa dell'atteggiamento lesivo della dignità dell'assessore, tenuto dal primo cittadino, oltre che di alcune esternazioni nelle quali si metteva in dubbio la qualità dell'operato, in particolare del cartellone degli eventi estivi, la cui presentazione al pubblico era stata disertata da Ferretti e dagli altri della giunta. Le dimissioni non dovrebbero mettere in forse la partecipazione di Impegno Sociale alla giunta, ma costringono il primo cittadino a tornare sul difficile rebus della composizione della squadra di assessori, tormentone di questa legislatura.
Nello schieramento opposto le acque non sono più tranquille. Qui motivo del contendere è il costituendo Partito democratico. L'assemblea provinciale ha indicato come referente per la creazione del nuovo soggetto Tommaso Carone, attualmente capogruppo in consiglio della Margherita e già candidato sindaco sostenuto dai partiti del centrosinistra, ad eccezione dei Comunisti italiani. La scelta di Carone non è però piaciuta affatto ai Ds. In un duro documento, hanno definito l'indicazione provinciale come «un'imposizione caduta dall'alto» e hanno stigmatizzato il comportamento dei loro quadri che non hanno sentito la sezione oritana prima di affidare l'importante incarico. La loro sfiducia poggia sugli scarsi risultati elettorali che Carone avrebbe raccolto. E inoltre, all'indomani del responso delle elezioni comunali, avrebbe dimostrato scarsa sensibilità accettando di entrare in consiglio. Rifiutando, infatti, avrebbe fatto posto ad un consigliere dei Ds che nell'assise avrebbe contato su tre esponenti, invece dei due attuali, un numero non coerente con i quasi mille voti presi. Ulteriore motivo di critica è il suo lavoro politico, giudicato poco efficace.
Non si è fatta attendere la risposta della Margherita che, difendendo l'operato di Carone, definisce seccamente «ingenerose ed infondate» le accuse, e prende atto che i Ds di Oria non vogliono condividere il progetto della realizzazione del Partito democratico, che si trova così a dover fronteggiare, alla sua nascita, un grosso scoglio.

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