giovedì 19 luglio 2007

Ds: "vogliamo costruire un Partito Democratico Vero"

(Fonte Brundisium.net, 19.7.2007)

Iniziamo davvero male con il partito democratico in terra di Brindisi.
Iniziamo male perché di democratico, in questa prima fase, c’è ben poco. E la costituzione del comitato provinciale fatto tra Ds e Margherita, ne è una prova.

Un imposizione piovuta dall’alto che non ha tenuto conto delle ricadute che essa può avere su un territorio, quale quello di Oria, dove si è intrapreso un certo percorso, che va in una certa direzione, e che simili scelte rischiano di mandare all’aria dopo mesi di fatica. In realtà, già da diversi mesi con alcuni amici dei DS, si sta dialogando con amici di altri partiti (anche di destra e di centro destra) ed amici senza tessere di partito, al fine di creare condizioni e presupposti di nascita di “altro soggetto politico”, che poi si chiami Partito Democratico o Pinco Pallino o Comitato per lo Sviluppo, poco importa.

Ciò che deve essere importante è che i soggetti che aderiscono a questi movimenti, hanno un unico comune denominatore: quello di dire basta! Ricominciamo da zero. Basta agli sprechi, basta alle ipocrisie, basta al tirare a campare, basta alle cose inutili.
Immense sono state le parole dell’onorevole Vitali al comizio di domenica scorsa, la politica è per gli uomini e le donne liberi.
Ci è sembrato inopportuno in questa fase, considerato l’immane sforzo che stiamo facendo di apertura e dialogo a uomini e donne della società civile e di diversa estrazione politica, che a Brindisi nominino un comitato promotore il cui rappresentante per Oria risulti essere l’amico Tommaso Carone (non ce ne voglia, la nostra stima personale resta immutata).
Un amico che da un punto di vista prettamente politico ha avuto praticamente tutto in questi due anni: dalla candidatura a consigliere provinciale a quella di sindaco, alla leadership della Margherita all’incarico provinciale, dal seggio in consiglio comunale a quello del comitato costituente del partito democratico.

Dando cosa in cambio? Praticamente nulla sia in termini di lavoro (prima come militante, oggi come consigliere), che in termini di ritorno elettorale (vogliamo ricordare solamente che le preferenze riportate dai primi quattro candidati dei DS superano di gran lunga tutte le preferenze riportate dai 20 candidati della Margherita). Così come non ha mai fatto un passo indietro che significasse: “Scusate, ma questo incarico non me lo sono proprio meritato e lo cedo a chi invece se lo è sudato con fatica”.
In molti ad esempio si sarebbero aspettati che, considerato il risultato ottenuto come candidato sindaco (forse il più deludente della storia del centrosinistra oritano), rinunciasse al posto di consigliere comunale. Un gesto di umiltà che non solo lo avrebbe consacrato a vero leader responsabile, ma soprattutto avrebbe ristabilito la giustizia nelle cose. Oggi invece ci ritroviamo in consiglio comunale con i Ds che con 958 voti hanno solo due consiglieri, e la Margherita che con 660 ne vanta addirittura tre. E’vero che è “colpa” della legge, ma è vero anche che al di là della legge c’è innanzitutto l’etica.
Per non parlare poi del lavoro che sta svolgendo come consigliere comunale, praticamente inesistente soprattutto se paragonato a quello dei compagni dei DS. E questa non è un opinione: basta guardare i fatti.

Esempio eclatante è stato quando gli amici del Comitato per lo Sviluppo, hanno comunicato pubblicamente a T U T T I, la grave irregolarità ed illegalità dell’indennità di carica che percepiscono i venti consiglieri comunali di Oria, ed hanno chiesto il ripristino della regolarità ed illegalità in merito. Nessuno ha inteso il problema, ma la cosa che più mi è sembrata grave è che anche i consiglieri comunali della Margherita, a cominciare dal candidato Sindaco (perdente) di DS e Margherita (e non del centro sinistra) Avv. Tommaso Carone non hanno recepito in tempo il messaggio soprattutto dopo che hanno improntato e condotto la loro (e la nostra) campagna elettorale, anche, sul dimezzamento delle indennità di carica.
Chi conosce la storia recente del centrosinistra oritano, sa benissimo che proprio noi DS ci siamo impegnati a fondo per dare spazio a Tommaso, rimettendoci per primi la faccia quando tutto è crollato. Quando tutti ci hanno bastonato per aver puntato su di lui.
Oggi noi non siamo pentiti per quella scelta, ma amareggiati, per quella scarsa umiltà testimoniata dai fatti sopra elencati, e che ha reso l’amico Tommaso poco simpatico all’intera comunità oritana, così come è poco simpatico chi viene premiato di continuo, senza merito, mentre gli altri lavorano alle sue spalle.
Quindi il punto vero, al di là di quello che possa sembrare in prima istanza, non è l’invidia. Che si tenga pure quell’incarico, tanto è solo un altro onere a cui non riuscirà a dare soluzione. Ma il vero problema è un altro, e sta nel fatto che pubblicando sui giornali il suo nome, chi lo ha letto, crede che sia ancora lui il punto di riferimento in Oria del centrosinistra.
Quanto basta per mandare all’aria mesi di lavoro fatto dietro le quinte per creare un enorme partito democratico, fatto di concretezza, di programmi e proposte, di democrazia, di meritocrazia, di umiltà e di passione per il lavoro di sezione: quello anonimo, quello vero. Insomma un partito fondato su tutti quei valori che oggi l’amico Tommaso, oggettivamente, non incarna.

Insomma, se i quadri provinciali, almeno in questa scelta, ci avessero degnato di una telefonata, gli avremmo spiegato come stanno le cose (che l’amico Tommaso sa già), e gli avremmo detto che noi ad Oria vogliamo costruire un Partito Democratico Vero partendo dalla gente dai problemi e dalle idee per arrivare ai dirigenti (e non viceversa).

Democratici di Sinistra - Unità di Base di Oria (Brindisi)

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