sabato 14 luglio 2007

Tam tam via sms: «Michele come sta?» Un intero paese con le dita incrociate

(Fonte Il Quotidiano, 14.7.2007)

In paese c'è poca gente, come accade nelle mattinate calde di luglio. Pochissimi giovani in giro, quasi tutti si riversano nelle vicine spiagge sullo Ionio di Campomarino e di San Pietro in Bevagna. Qualcuno fa la spesa e per chi compra un pò di carne nei punti vendita dell"`Oritana Carni" la domanda è di rito: «Ma Michele come sta?».
Oria è ancora sotto shock per la notizia sconvolgente che si è diffusa all'alba dell'altro giorno: Michele Patisso è stato coinvolto in un incidente stradale, ed è in fin di vita, in prognosi riservata all'Ospedale "Perrino" di Brindisi.
Il tam tam segue la via degli sms, soprattutto fra i ragazzi. In tanti infatti conoscono Michele, praticamente a tutti è nota la sua famiglia, titolare di in paese di una catena di macellerie.
Il giovane Michele Patisso lavora da sempre nell'azienda, dando una mano ai genitori nei diversi settori.
C'è stato anche un equivoco, qualcuno all'inizio aveva pensato che ad essere stato coinvolto nel grave incidente non fosse lui, ma il fratello Gino di 21 anni.
Michele, 23 anni, aveva infatti già fatto un altro grave incidente in moto solo 20 giorni fa, e per questo, viste le conseguenze della brutta caduta, era da un po' che non usciva di casa. La sera della tragedia, invece, aveva deciso con il cugino di San Vito, Angelo Anglani, di tornare a passare una serata in compagnia.
Non si era però ancora del tutto rimesso in sesto, ed infatti aveva ancora la cosiddetta "gabbia" alla gamba, un disposìtivo ortopedico che serve per far rientrare le fratture scomposte. Zoppicava ed era dolorante, ma questo non è stato sufficiente a fermarlo: aveva voglia quella sera di stare con gli amici. Naturalmente non poteva guidare l'auto, e il sedile posteriore era la sistemazione migliore.
Pur nella "sfortuna" dell'uscita di casa quella sera, un particolare che probabilmente gli ha salvato la vita. A lui ed anche all'amica 17enne che gli stava accanto.
Nell'impatto, infatti, gli occupanti dei posti anteriori, ossia Angelo Anglani e Maria Grazia Conte, hanno avuto la peggio: il primo è gravissimo al "Fazzi" di Lecce, la seconda è morta.
Per Michele ora si tengono le dita incrociate, e chi lo conosce bene non nasconde il proprio ottimismo: è un ragazzo dalla tempra forte, e non smetterà di lottare per rimanere attaccato alla vita. Letteralmente attorno a lui l'affetto dei familiari che non lo lasciano solo in ospedale.
I sanitari intanto non hanno sciolto la prognosi, il giovane è sempre ricoverato nel reparto di Rianimazione e le sue condizioni sono stazionarie. Il primario dottor Caretto rimane cauto ed alla fatidica domanda: «ce la farà?», risponde senza esitazione: «Stiamo lavorando...».

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