giovedì 29 novembre 2007

Oria: pensavano fosse cocaina e invece era novalgina, svolta nelle indagini.

di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 29.11.2007

E definitivamente chiusa la brutta avventura di cui è stato protagonista Roberto Annè, il 44enne bidello di Oria accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga. L'uomo, occupato in una scuola elementare della città, si era visto arrivare a casa una pattuglia di carabinieri, accompagnati da alcune unità del gruppo cinofilo di Modugno. I militari, durante la perquisizione dell'appartamento, avevano rinvenuto 3 grammi di una polvere bianca che, ad un primo esame fatto sul posto, il cosiddetto "narcotest", era risultata essere sostanza stupefacente, probabilmente cocaina. Oltre ad essa, avevano trovato un altro involucro contenente 49 grammi di una polvere ritenuta sostanza da taglio. Ai polsi dell'uomo, incensurato, erano scattate le manette. Annè si era però subito difeso animosamente dicendo che si trattava in un caso di "novalgina", da lui utilizzata per normali scopi terapeutici, nell'altro di un prodotto acquistato regolarmente in un'erboristeria. Sostenendo questa tesi, pur essendo stato sospeso dal lavoro per motivi cautelari, era però riuscito ad ottenere la scarcerazione in attesa che venisse effettuata una perizia chimica approfondita. I risultati di questo esame, disposto dalla Procura di Brindisi ed affidato ad una laboratorio di fiducia, sono giunti ieri. 13 grammi incriminati, si legge nel documento a firma dalla dottoressa Giacoma Mongelli che ha eseguito la perizia, non "sono di tipo stupefacente", l'altra è "sostanza di natura zuccherina".
Il pubblico ministero, il dottor Giuseppe De Nozza, ha chiesto l'archiviazione. Il legale di Annè, uscito assai provato dalla vicenda, l'avvocato Raffaele Pesce, ha richiesto il reintegro immediato sul posto di lavoro.

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