lunedì 26 novembre 2007

Politica: disaccordo in AN sulla nomina del nuovo assessore.

L’INFINITA CRISI DI AN. ASSESSORE: INDICATO CONTE, NOMINATO D’ADDARIO
di Eliseo Zanzarelli, Demo novembre 2007

Situazione tesa in AN. Dov’è la novità? Da nessuna parte, ma l’ennesima pagina di politica locale scritta da AN Oria merita di essere raccontata. Tutto è ruotato intorno alla figura del secondo assessore, che dopo le dimissioni rassegnate appena prima dell’estate da Pierfrancesco Conte, ramo Turismo Sport e Spettacolo, è spettata ad AN. Secondo accordi politici AN ha avuto dunque la possibilità di affiancare all’assessore di sempre Giuseppe Destradis un altro rappresentante in Giunta. Questa, per qualsiasi partito normale avrebbe costituito una ottima opportunità, da cogliere al volo e sfruttare al meglio. Così non è stato per AN Oria, che i fatti non consentono di considerare propriamente un partito “normale”. Infatti, a quella che avrebbe dovuto rappresentare una “lieta novella” sono seguiti riunioni del direttivo finite decisamente male – si è addirittura parlato di veri e propri regolamenti di conti, con toni alti e qualche zuffa di troppo –, addii (dimissioni della presidente Labbro Francia) ed allontanamenti (il consigliere Francesco Greco da tempo non partecipa alle riunioni di circolo). È stato nel frattempo nominato un commissario, il geometra Sandro Moretto, responsabile della conduzione meno traumatica possibile al prossimo congresso cittadino, il quale ha dapprima nominato un “proprio” direttivo provvisorio, salvo poi azzerarlo su “gentile” richiesta di buona parte degli iscritti. I nominativi dei papabili per la nomina ad assessore sono sempre stati quelli del dirigente cittadino Davide Conte e del dott. Michele D’Addario, staccatosi di fatto dalle attività del partito appena dopo il congresso della scorsa primavera. Si è anche discusso dell’eventuale “rimpasto” delle deleghe, alcuni avendo reclamato per AN un Assessorato più “corposo” di quello lasciato vacante da Conte. Questa discussione è però naufragata nel nulla: è stato accettato Sport Turismo e Spettacolo. Ad un certo punto in una delle diverse turbolente riunioni del direttivo, quando ancora ve n’era uno, si è deciso di mettere ai voti le candidature di Conte e D’Addario. Risultato: netta maggioranza di preferenze per il primo. Ma a fare l’assessore è stato chiamato il secondo, D’Addario, nominato dal sindaco Ferretti su indicazione di parte del partito. Di qui strali all’indirizzo di un sindaco “arrogante e presuntuoso” da parte del Sen. Curto, presidente provinciale aennino ed appoggio a tali critiche dall’ex presidente cittadino Labbro Francia. Nel frattempo, però, D’Addario, dichiaratosi aperto alle eventuali istanze del partito, esercita legittimamente le funzioni assessorili delegategli. Ed è entrato a far parte del nuovo quintetto di potere di AN Oria, sostituitosi al direttivo ormai azzerato, e formato dal commissario cittadino, dai due consiglieri e dai due assessori in quota AN. E Davide Conte, il vincente-sconfitto di questa ennesima tragicomica aennina? Finora se n’è stato alla finestra, ma non è escluso che prima o poi decida di riferire le sue verità, il suo punto di vista circa quelli che non può che ritenere soprusi politici perpetrati ai suoi danni. Così come non è escluso che in AN si trovino a dover alcuni celebrare altri patire l’ennesimo illustre addio, quello di Conte appunto. Una cosa è certa: quella attuale è una situazione a dir poco precaria, da cui emerge il dato di un partito spaccato in due, forse addirittura in tre tronconi, in costante calo di consensi e zeppo di gente pronta ad andar via sbattendo la porta. Ciò, sommato alle non poche problematiche che quotidianamente l’Amministrazione Ferretti è costretta a sopportare, rischia seriamente di compromettere la stabilità e la stessa sussistenza dell’attuale corso amministrativo. Gli attacchi dei massimi esponenti di AN e FI non giovano di certo ad una compagine di governo della città di fatto tenuta sempre “sotto scacco” in Consiglio, dove non si è mai realmente smesso di giocare al toto-undici, complesso gioco di società che ha nella ricerca di undici consiglieri ostili e nella conseguente mozione di sfiducia rispettivamente modalità e scopo del gioco.

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