lunedì 19 novembre 2007

Smantellato l'incrocio della morte, ora un rondò

(fonte Senzacolonne, 18.11.2007)

L'ultimo tributo di sangue l'incrocio di via Manduria lo ha reclamato l'estate appena trascorsa, quando per un cinico ghigno della sorte, ha ingoiato in uno spaventoso schianto la vita di una giovane francavillese, proprio il giorno del suo compleanno. Il ventesimo. Tra le lamiere dell'auto in cui viaggiava accompagnata dal suo fidanzato, la torta da portare a casa. Oggi, a distanza di pochi mesi da quell'immane tragedia, il mazzo di fiori che da allora campeggia posato sul palo del semaforo divelto, non c'è più. Lo hanno rimosso gli operati che da qualche giorno hanno dato la stura ai lavori di smantellamento dell'incrocio. Laddove la circonvallazione di Oria ha da sempre incontrato via Manduria, sta per sorgere una più sicura rotonda. Niente più semafori inutili e troppo spesso malfunzionanti: causa di gran parte dei sinistri che negli ultimi anni si sono registrati in quel punto.
Anche quel cartello che urlava "Quanti morti ancora? Vergogna", è stato ormai rimosso. Era comparso all'indomani dell'ennesima tragedia, scritto e affisso sull'onda dell'emozione suscitata dalla morte della giovane. Un monito, un rimprovero perenne verso chi avrebbe dovuto fare qualcosa: verso l'ente Provincia, competente e responsabile in fatto di strade provinciali. Ed è infatti stata l'amministrazione guidata dal presidente Michele Errico, a disporre lo smantellamento dell'incrocio e la costruzione della rotonda. Un intervento che a parere di molti avrebbe però dovuto vedere la luce già molto tempo fa. Per due anni e più l'incrocio maledetto è rimasto sguarnito del sistema semaforico. E'bastato un incidente a metterlo fuori uso la prima volta. Poi, chi di dovere, ha ritardato nel riparare i guasti, prestando così il fianco ad altri e più terribili sinistri. E ad ogni schianto, un pezzo del sistema semaforico saltava via, fino a ridurlo a uno scheletro di pali contorti: praticamente irrecuperabile. Se qualcuno si fosse adoperato per tempo, ripristinando i semafori divelti, molti incidenti si sarebbero evitati, e forse la giovane Maria quella sera avrebbe fatto ritorno a casa. Per questo motivo, ancora oggi, all'indomani dei lavori di smantellamento dell'incrocio maledetto, c'è chi domanda verità. Chi intende dare un nome e un cognome ai responsabili di quelle inadempienze. Cosimo Pomarico, consigliere comunale per la Democrazia cristiana, fa parte della folta schiera di questi assetati. E per questo, giovedì scorso, ha presentato in merito un'interrogazione al sindaco Cosimo Ferretti. Per avere almeno qualche dato, qualche carta su cui riflettere. E soprattutto per sapere se su quel fazzoletto d'asfalto, oltre la Provincia, anche il Comune avesse delle competenze, quindi delle responsabilità. "Durante il lungo periodo di non funzionamento del semaforo dell'incrocio di via Manduria - scrive l'esponente scudocrociato - si sono verificati numerosi e gravi incidenti stradali, che hanno coinvolto numerosi cittadini e provocato la tragica morte di una giovane ventenne". "Tale gravissima situazione - denuncia ancora - per le conseguenze e i danni che ha prodotto sulle tantissime famiglie colpite, si sarebbe potuta evitare con il semplice ripristino, anche temporaneo, dell'impianto del semaforo, specialmente durante i periodi di traffico ad alta intensità, in attesa di un intervento risolutivo e definitivo per la messa in sicurezza dell'incrocio". Quindi: "A chi appartenevano -le competenze e le responsabilità relative alla gestione, al funzionamento ed alla manutenzione del semaforo dell'incrocio di via Manduria?" chiede Pomarico. Ma non solo. Perché c'è anche un secondo aspetto, su cui il consigliere Dc pretende ragguagli: "Sono state svolte - domanda - da parte dell'amministrazione comunale tutte le azioni amministrative previste per la individuazione dei responsabili e la quantificazione dei danni, che mezzi privati hanno accidentalmente provocato distruggendo l'intero impianto del semaforo, fino ad impedirne il suo totale funzionamento? Vi sono stati eventuali risarcimenti dei danni provocati all'impianto, da parte di compagnie assicurative?". Forse già in settimana, le risposte.

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