venerdì 18 luglio 2008

Il debito passa da 8 a 75mila €

di Giorgio Gargasole, Il Quotidiano, 17.7.2008

Ha difficoltà per il suo locale, una rivendita di tabacchi di Oria, ma chiede aiuto alle persone sbagliate. Tanto che non solo i suoi problemi economici non si sono risolti ma, addirittura, il suo debito nel giro di un anno e mezzo, da appena ottomila euro iniziali è cresciuto a ben 75mila euro. E di questi soldi, la vittima, ne aveva già pagato 55mila euro se non fosse stato per l'intevento dei Carabinieri di Francavilla Fontana e della compagnia di Oria che l'altra mattina hanno messo fine a questa storia con l'arresto di due presunti usurai.
Si tratta di Cosimo Bembi, 54 anni, e di Antonio Fanelli, 62 anni, entrambi di Oria.
Soggetti conosciuti alle stesse forze dell'ordine ai quali ieri mattina i carabinieri hanno notificato delle ordinanze di custodia cautelare in carcere con l'accusa di usura in concorso ma anche di estorsione per il solo Bembi e di truffa per il Fanelli.
I provvedimenti portano le firme del Gip Aleide Maritati su richiesta del sostituto procuratore Adele Ferraro del tribunale di Brindisi. Tutto inizia nel luglio del 2005 quando la vittima ha bisogno dei primi tremila euro
che gli servivano per un pagare il debito contratto con la società enalotto per il gioco del lotto e per le schede telefoniche. Denaro che il 34enne vittima di questa vicenda doveva alla società delle scommesse per il pagamento di alcune giocate che lo stesso tabaccaio aveva anticipato di tasca sua per fare un favore ad alcuni clienti. Se non pagava quei soldi, il giovane commerciante rischiava anche il ritiro delle autorizzazioni per le scommesse. Chiede aiuto, quindi, ad uno dei suoi clienti e si rivolge al Bembi. Quest'ultimo anticipa quanto chiesto dal tabaccaio ed in diverse occasioni, nel giro di alcuni mesi, gli concede fino ad ottomila euro. Ed è stato in questo modo che sono cominciati i problemi del commerciante di Oria. Oltre al Bembi il tabaccaio ha dovuto fare i conti anche con il suo complice il Fanelli e con le loro richieste di denaro per onorare il "prestito". Una richiesta coninua di soldi che in alcuni casi, secondo le verifiche dei carabinieri, erano anche giunte a 300 euro al giorno: E spesso, se il pagamento delle "rate" ritardava, anche di poche ore, si aggiungevano anche altri 300 euro di interessi. E se ion erano soldi in contanti erano stecche di sigarette, ricariche per telefonini cellulari ma ante valori bollati o altro materiale in vendita nella tabaccheria: Ma più pagava e sempre più soldi gli venivano chiesti tanto che alla vittima era stato anche proposto l'acquisto di una potente Bmw X3 per rivenderla ad un prezzo inferiore e poter racimolare dei soldi per pagare i suoi debiti sia nei confronti dei due oritani ma anche per avere denaro liquido che serviva per pagare i fornitori del suo tabacchino. La sua attività commerciale, infatti, proprio a fronte di queste continue uscite di denaro, aveva subito ulteriori difficoltà economiche ed andare avanti in queste condizioni era diventato molto difficile per il tabaccaio. All'uomo erano stati fatti firmare anche alcuni assegni per un importo complessivo di 1Omila euro. E per di più, proprio per fare soldi velocemente gli era stata fatta acquistare perfino un'auto da rivendere nel giro di pochi giorni. Bmw che la vittima aveva pagato 48mila euro per rivenderla a 34 mila. E di questi solo 28mila euro sono stati i soldi che ha potuto mettere in tasca dopo aver pagato quanto gli era stato chieste dal Bembi e dal Fanelli. Una vicenda andata avanti a lungo tanto che alla fine il tabaccaio aveva anche deciso di vendere il suo negozio proprio al Bembi al quale aveva anche firmato un atto privato a fronte del quale il tabaccaio si impegnava a vendere l'esercizio commerciale a 40mila euro. Fortunatamente i carabinieri hanno bloccato tutto questo con gli arresti, appunto, scattati l'altra mattina.

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