di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 1.7.2008
Un consiglio comunale tutto sommato tranquillo, quello andato in scena ieri. All'ordine del giorno solo due punti: interrogazioni e interpellanze, giunte neppure tanto copiose, e controversia Comune-Fantini, atto di indirizzo. Assenti sin dall'inizio Francesco Greco per la maggioranza, Mario De Nuzzo per l'opposizione di centrosinistra, Mauro Marinò per l'opposizione d centrodestra. Presente il numero legale.
Oggi come oggi, già una notizia.
Scivolato via conte previsto piuttosto tranquillamente il primo punto, l'assise si è impegnata nella discussione del secondo, obiettivamente più delicato. La controversia tra Palazzo di Città e Franco Fantini è legata alla vicenda degli esposti anonimi fatti pervenire alla Procura l'inverno scorso. Riepilogo: un volantino anonimo, dettagliato, evidenziava come in stesura del progetto di costruzione e successiva edificazione in via Oria-Sava di alcuni appartamenti - proprietario Fantini, progettista e direttore dei lavori Mauro Marinò, ex consigliere forzista, poi di Impegno Sociale quindi indipendente ora del Pdl -, fosse compresa una particella di terreno, appena 6 metri quadri, di proprietà comunale, illecitamente annessa. All'indomani dell'esposto il sito fu sequestrato in via cautelare dalla Polizia municipale che chiese la convalida del provvedimento all'Autorità Giudiziaria. La colivalida fu però negata dal pubblico ministero di turno. Tuttavia, l'Ufficio Tecnico Comunale provvide ad annullare il permesso di costruire accordato al proprietario. Atto, questo, impugnato dal proprietario stesso innanzi al TAR Lecce, che, ritenutolo illegittimo, ne dispose l'annullamento. Nel giudizio amministrativo il Comune non si costituì neppure in difesa del provvedimento impugnato da Fantini. La questione esposti anonimi fece discutere molto - coinvolto nella vicenda anche Domenico D'Ippolito oggi capogruppo Pd in consiglio, direttore dei lavori presso un altro cantiere segnalato -, con le opposizioni che salirono sulle barricate per criticare "simile modo di far politica, meschino, attraverso l'anonimato" e la mancata presa di posizione dell'amministrazione; rimasta a guardate l'evolversi degli eventi. Si parlò in un apposito consiglio monotematico di trasparenza e legalità dell'azione amministrativa, ma in quella occasione non vi furono prese di posizione quanto al merito della questione. Merito dei fatti affrontato ieri. Non senza toni aspri e rigurgiti polemici. Con la maggioranza a sottolineare l'assenza di proprie responsabilità e l'opposizione ad evidenziarne sbavature nel comportamento tenuto. Dopo vari interventi da una parte (maggioranza), dall'altra (opposizione di sinistra) e dall'altra ancora (opposizione di destra, il cosiddetto Pdl B differenziato dal Pdl A, che sostiene ancora l'attuale sindaco), si è passati al momento di volare l'atto di indirizzo per la cessione della particella incriminata -definito un "relitto stradale" - al proprietario dello stabile di via Oria-Sava, contro corrispettivo, stante l'assenza di un interesse pubblico verso duella porzione di terreno. Esito votazione: approvazione all'unanimità dei presenti, 15. Solo 15 perchè dalla discussione alla votazione si erano sottratti all' assemblea Francesco Caniglia, Udc, e Pietro Pasulo, Impegno Sociale, entrambi abituali sostenitori di Ferretti. Queste asselme sommate alle tre iniziali di Greco (An-Pdl) Mauro Marinò (PdlB) e Mario De Nuzzo (Pd) hanno tatto scendere Il numero dei presenti appunto, a 15. Circostanza che ha indotto l'intervento, l'ultimo prima della votazione, di D'Ippolito, espressosi così: "Non posso non notare che l'uscita di due fedelissimi del sindaco (Caniglia e Pasulo, ndr) fa dipendere dal Pd la sussistenza del numero legale e non mi sembra una cosa normale. Per questo, sindaco, le chiedo pubblicamente qui in consiglio: si dimetta".
Un consiglio comunale tutto sommato tranquillo, quello andato in scena ieri. All'ordine del giorno solo due punti: interrogazioni e interpellanze, giunte neppure tanto copiose, e controversia Comune-Fantini, atto di indirizzo. Assenti sin dall'inizio Francesco Greco per la maggioranza, Mario De Nuzzo per l'opposizione di centrosinistra, Mauro Marinò per l'opposizione d centrodestra. Presente il numero legale.
Oggi come oggi, già una notizia.
Scivolato via conte previsto piuttosto tranquillamente il primo punto, l'assise si è impegnata nella discussione del secondo, obiettivamente più delicato. La controversia tra Palazzo di Città e Franco Fantini è legata alla vicenda degli esposti anonimi fatti pervenire alla Procura l'inverno scorso. Riepilogo: un volantino anonimo, dettagliato, evidenziava come in stesura del progetto di costruzione e successiva edificazione in via Oria-Sava di alcuni appartamenti - proprietario Fantini, progettista e direttore dei lavori Mauro Marinò, ex consigliere forzista, poi di Impegno Sociale quindi indipendente ora del Pdl -, fosse compresa una particella di terreno, appena 6 metri quadri, di proprietà comunale, illecitamente annessa. All'indomani dell'esposto il sito fu sequestrato in via cautelare dalla Polizia municipale che chiese la convalida del provvedimento all'Autorità Giudiziaria. La colivalida fu però negata dal pubblico ministero di turno. Tuttavia, l'Ufficio Tecnico Comunale provvide ad annullare il permesso di costruire accordato al proprietario. Atto, questo, impugnato dal proprietario stesso innanzi al TAR Lecce, che, ritenutolo illegittimo, ne dispose l'annullamento. Nel giudizio amministrativo il Comune non si costituì neppure in difesa del provvedimento impugnato da Fantini. La questione esposti anonimi fece discutere molto - coinvolto nella vicenda anche Domenico D'Ippolito oggi capogruppo Pd in consiglio, direttore dei lavori presso un altro cantiere segnalato -, con le opposizioni che salirono sulle barricate per criticare "simile modo di far politica, meschino, attraverso l'anonimato" e la mancata presa di posizione dell'amministrazione; rimasta a guardate l'evolversi degli eventi. Si parlò in un apposito consiglio monotematico di trasparenza e legalità dell'azione amministrativa, ma in quella occasione non vi furono prese di posizione quanto al merito della questione. Merito dei fatti affrontato ieri. Non senza toni aspri e rigurgiti polemici. Con la maggioranza a sottolineare l'assenza di proprie responsabilità e l'opposizione ad evidenziarne sbavature nel comportamento tenuto. Dopo vari interventi da una parte (maggioranza), dall'altra (opposizione di sinistra) e dall'altra ancora (opposizione di destra, il cosiddetto Pdl B differenziato dal Pdl A, che sostiene ancora l'attuale sindaco), si è passati al momento di volare l'atto di indirizzo per la cessione della particella incriminata -definito un "relitto stradale" - al proprietario dello stabile di via Oria-Sava, contro corrispettivo, stante l'assenza di un interesse pubblico verso duella porzione di terreno. Esito votazione: approvazione all'unanimità dei presenti, 15. Solo 15 perchè dalla discussione alla votazione si erano sottratti all' assemblea Francesco Caniglia, Udc, e Pietro Pasulo, Impegno Sociale, entrambi abituali sostenitori di Ferretti. Queste asselme sommate alle tre iniziali di Greco (An-Pdl) Mauro Marinò (PdlB) e Mario De Nuzzo (Pd) hanno tatto scendere Il numero dei presenti appunto, a 15. Circostanza che ha indotto l'intervento, l'ultimo prima della votazione, di D'Ippolito, espressosi così: "Non posso non notare che l'uscita di due fedelissimi del sindaco (Caniglia e Pasulo, ndr) fa dipendere dal Pd la sussistenza del numero legale e non mi sembra una cosa normale. Per questo, sindaco, le chiedo pubblicamente qui in consiglio: si dimetta".
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