I dirigenti provinciali del partito hanno deciso l'espulsione dei rappresentanti locali dopo gli attriti degli ultimi mesi
di EMILIO MOLA, Senzacolonne, 16.7.2008
L'avviso di sfratto era già nell'aria, ma adesso, dopo l'ennesimo incontro disertato, l'esecuzione forzata è divenuta inevitabile.
Il partito dell'Udc, da diversi anni il più importante in termini numerici operante nel panorama politico oritano, non sarà più la casa del sindaco Cosimo Ferretti, né tanto meno del presidente del consiglio Gianfranco Sorrento, degli assessori presenti in giunta, e dei sei consiglieri eletti sotto l'effige scudo-crociata nelle ultime elezioni amministrative. Tutti senzatetto.
Il ben servito al primo cittadino e ai suoi numerosi sostenitori in assise è infatti stato consegnato dall' "ufficiale giudiziario" Giuseppe Salonna, delegato dall'onorevole Sansa a sbrigare la pratica Udc nella terra dei quattro rioni, dopo l'ennesimo tentativo di riappacificazione andato a vuoto. Da tempo i rapporti tra sezione cittadina e quadri provinciali del partito, erano passati da cordiali ad ostili, anche se poco o nulla in merito alle cause di questo divorzio è mai stato ufficialmente reso noto.
Le prime avvisaglie dell'imminente rottura, le prime evidenti crepe, erano parse palesi a tutti quando in occasione delle ultime elezioni politiche, numerosi esponenti di spicco dell'Udc oritano, hanno platealmente preferito al candidato premier dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il suo avversario del Pdl Silvio Berlusconi.
Un inaspettato cambio di casacca che ha fortemente indispettito i quadri provinciali e regionali del partito, che si sono subito affrettati a chiedere chiarimenti in merito. Ma per mesi, nulla di concreto.
Poi, lunedì sera l'atto finale.
Giuseppe Salonna, delegato dalla dirigenza provinciale del partito ad occuparsi di alcune realtà locali dove l'Udc vive momenti di particolare fermento interno, ha preso di petto la situazione oritana, cercando di porre fine ad uno status quo ambiguo, che ha rischiato di danneggiare oltremodo lo stesso partito.
In una lettera fatta pervenire al sindaco Cosimo Ferretti, al presidente del consiglio comunale Gianfranco Sorrento e ai sei consiglieri eletti in quota Udc Antonio Monticelli, Bruno Viapiana, Francesco Caniglia, Elia Farina e Antonio Fullone, il dirigente provinciale Salonna ha invitato i principale esponenti del patito di Casini a prende parte a un incontro chiarificatore. L'appuntamento era previsto per le sette e mezza di lunedì sera presso un bar del posto (pare non esista più nemmeno una sezione).
Nella sua missiva Salonna non ha mancato di lanciare il suo ultimatum, o quanto meno l'estremo avvertimento: "chi non si presenterà senza giusitificato motivo, sarà considerato automaticamente fuori dal partito". Alle sette e trenta a quel tavolo del locale scelto per l'incontro, oltre allo stesso Salonna, si è presentato il solo Antonio Fullone: l'unico che dall'Udc si è già chiamato fuori da tempo, per ben altri motivi, entrando a far parte del gruppo indipendente. Degli altri invitati all'ultimo aperitivo, nemmeno l'ombra.
Da qui l'espulsione. "Ad Oria - spiega Salonna - ci sono autorevoli esponenti della società civile che premono per entrare a far parte dell'Udc. Gente che potrebbe dare un importante contributo all'amministrazione e all'intera città, ma che invece è costretta a rimanere sulla soglia della porta a causa della confusione ingenerata dai dirigenti locali del partito. Per questo ho chiesto quell'incontro. Per fare chiarezza, per capire una volta per tutte chi sta dentro e chi sta fuori, e dare così avvio a una nuova fase ricostituente del partito". Ora la parola passa agli sfrattati. E in primis al sindaco Ferretti, che dovrà chiarire la propria posizione e locazione politica anche in consiglio provinciale, dove quattro anni fu eletto a furor di popolo tra le fila del partito che oggi gli consegna il ben servito.
di EMILIO MOLA, Senzacolonne, 16.7.2008
L'avviso di sfratto era già nell'aria, ma adesso, dopo l'ennesimo incontro disertato, l'esecuzione forzata è divenuta inevitabile.
Il partito dell'Udc, da diversi anni il più importante in termini numerici operante nel panorama politico oritano, non sarà più la casa del sindaco Cosimo Ferretti, né tanto meno del presidente del consiglio Gianfranco Sorrento, degli assessori presenti in giunta, e dei sei consiglieri eletti sotto l'effige scudo-crociata nelle ultime elezioni amministrative. Tutti senzatetto.
Il ben servito al primo cittadino e ai suoi numerosi sostenitori in assise è infatti stato consegnato dall' "ufficiale giudiziario" Giuseppe Salonna, delegato dall'onorevole Sansa a sbrigare la pratica Udc nella terra dei quattro rioni, dopo l'ennesimo tentativo di riappacificazione andato a vuoto. Da tempo i rapporti tra sezione cittadina e quadri provinciali del partito, erano passati da cordiali ad ostili, anche se poco o nulla in merito alle cause di questo divorzio è mai stato ufficialmente reso noto.
Le prime avvisaglie dell'imminente rottura, le prime evidenti crepe, erano parse palesi a tutti quando in occasione delle ultime elezioni politiche, numerosi esponenti di spicco dell'Udc oritano, hanno platealmente preferito al candidato premier dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il suo avversario del Pdl Silvio Berlusconi.
Un inaspettato cambio di casacca che ha fortemente indispettito i quadri provinciali e regionali del partito, che si sono subito affrettati a chiedere chiarimenti in merito. Ma per mesi, nulla di concreto.
Poi, lunedì sera l'atto finale.
Giuseppe Salonna, delegato dalla dirigenza provinciale del partito ad occuparsi di alcune realtà locali dove l'Udc vive momenti di particolare fermento interno, ha preso di petto la situazione oritana, cercando di porre fine ad uno status quo ambiguo, che ha rischiato di danneggiare oltremodo lo stesso partito.
In una lettera fatta pervenire al sindaco Cosimo Ferretti, al presidente del consiglio comunale Gianfranco Sorrento e ai sei consiglieri eletti in quota Udc Antonio Monticelli, Bruno Viapiana, Francesco Caniglia, Elia Farina e Antonio Fullone, il dirigente provinciale Salonna ha invitato i principale esponenti del patito di Casini a prende parte a un incontro chiarificatore. L'appuntamento era previsto per le sette e mezza di lunedì sera presso un bar del posto (pare non esista più nemmeno una sezione).
Nella sua missiva Salonna non ha mancato di lanciare il suo ultimatum, o quanto meno l'estremo avvertimento: "chi non si presenterà senza giusitificato motivo, sarà considerato automaticamente fuori dal partito". Alle sette e trenta a quel tavolo del locale scelto per l'incontro, oltre allo stesso Salonna, si è presentato il solo Antonio Fullone: l'unico che dall'Udc si è già chiamato fuori da tempo, per ben altri motivi, entrando a far parte del gruppo indipendente. Degli altri invitati all'ultimo aperitivo, nemmeno l'ombra.
Da qui l'espulsione. "Ad Oria - spiega Salonna - ci sono autorevoli esponenti della società civile che premono per entrare a far parte dell'Udc. Gente che potrebbe dare un importante contributo all'amministrazione e all'intera città, ma che invece è costretta a rimanere sulla soglia della porta a causa della confusione ingenerata dai dirigenti locali del partito. Per questo ho chiesto quell'incontro. Per fare chiarezza, per capire una volta per tutte chi sta dentro e chi sta fuori, e dare così avvio a una nuova fase ricostituente del partito". Ora la parola passa agli sfrattati. E in primis al sindaco Ferretti, che dovrà chiarire la propria posizione e locazione politica anche in consiglio provinciale, dove quattro anni fu eletto a furor di popolo tra le fila del partito che oggi gli consegna il ben servito.
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