di Francesca D'Abramo, Il Quotidiano, 2.7.2008
È nata dalle pagine di un blog cittadino per diventare una vera protesta corale quella dei cittadini di Oria che abitano in via Papa Paolo IV. II sito "arpa-oria.com" ha raccolto le lamentele delle famiglie residenti che non riescono a ricevere la posta perché, in quella strada, manca da sempre la targa che ne indica il nome. Un disagio approdato anche nell'ultimo consiglio comunale, perché oggetto di un'interpellanza da parte di un consigliere. Non è però solo questione di un cartello mancante, perché i cittadini non riescono soprattutto a "digerire" il personaggio cui la loro via è intitolata. Per questo hanno inviato una serie di e-mail al sindaco per chiedere di cambiare la toponomastica, sposando la proposta lanciata dal blog.
Il sito "arpa-oria.com", il cui curatore è Franco Arpa, riprende le pagine del volume di Pasqua le Spina "Oria-Strade vecchie, nomi nuovi. Strade nuove, nomi vecchi". Quello che i libri di storia hanno indicato come il papa Pietro Carafa, che fu vescovo della diocesi di Oria prima di dìvenire pontefice, in realtà nella città federiciana non mise mai piede, neanche per prenderne possesso. Salito al soglio, divenne il campione dell'Inquisizione e fu autore anche dell'editto "Cum nimis absurdum", con il quale sanciva una serie di discriminazioni contro gli Ebrei. Un fatto che nella Oria del Cinquecento, in cui la comunità giudaica era fiorente, creò non pochi problemi. La petizione telematica per eliminare via Paolo IV, oltre a coinvolgere gli oritani, è arrivata fino a Milano dove ha raccolto il consenso della comunità ebraica, indignata per l'inti
tolazione della via a un personaggio così discusso, e pronta ad appoggiare la mozione dei cittadini di Oria. La proposta alternativa già c'è: è il pontefice Gregorio XIV che, separando la diocesi di Oria da quella di Brindisi-Ostuni, consentì alla città di fiorire di opere architettoniche ancora oggi visibili.
È nata dalle pagine di un blog cittadino per diventare una vera protesta corale quella dei cittadini di Oria che abitano in via Papa Paolo IV. II sito "arpa-oria.com" ha raccolto le lamentele delle famiglie residenti che non riescono a ricevere la posta perché, in quella strada, manca da sempre la targa che ne indica il nome. Un disagio approdato anche nell'ultimo consiglio comunale, perché oggetto di un'interpellanza da parte di un consigliere. Non è però solo questione di un cartello mancante, perché i cittadini non riescono soprattutto a "digerire" il personaggio cui la loro via è intitolata. Per questo hanno inviato una serie di e-mail al sindaco per chiedere di cambiare la toponomastica, sposando la proposta lanciata dal blog.
Il sito "arpa-oria.com", il cui curatore è Franco Arpa, riprende le pagine del volume di Pasqua le Spina "Oria-Strade vecchie, nomi nuovi. Strade nuove, nomi vecchi". Quello che i libri di storia hanno indicato come il papa Pietro Carafa, che fu vescovo della diocesi di Oria prima di dìvenire pontefice, in realtà nella città federiciana non mise mai piede, neanche per prenderne possesso. Salito al soglio, divenne il campione dell'Inquisizione e fu autore anche dell'editto "Cum nimis absurdum", con il quale sanciva una serie di discriminazioni contro gli Ebrei. Un fatto che nella Oria del Cinquecento, in cui la comunità giudaica era fiorente, creò non pochi problemi. La petizione telematica per eliminare via Paolo IV, oltre a coinvolgere gli oritani, è arrivata fino a Milano dove ha raccolto il consenso della comunità ebraica, indignata per l'inti
tolazione della via a un personaggio così discusso, e pronta ad appoggiare la mozione dei cittadini di Oria. La proposta alternativa già c'è: è il pontefice Gregorio XIV che, separando la diocesi di Oria da quella di Brindisi-Ostuni, consentì alla città di fiorire di opere architettoniche ancora oggi visibili.
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