giovedì 6 settembre 2007

CASTELLO, FUMATA NERA PER L'ACQUISTO PUBBLICO

I Romanin-Caliandro pronti all'insediamento. A meno clamorose sorprese... (di Eliseo Zanzarelli)

(fonte Carpediemoria.it, 6.9.2007)

Castello di OriaSi è chiuso con l'ennesima delusione per Provincia e Regione il terzo e conclusivo incontro della Conferenza dei servizi indetta per la trattazione dell'ormai arcinoto caso-castello. La “crociata” condotta da sindaco Ferretti, sostenuto dall'intero Consiglio comunale, e presidente Errico si è inesorabilmente avviata ad una mesta conclusione. Nella riunione del 5 settembre le aspettative di quanti speravano in uno sblocco della situazione di stallo, con i due enti locali determinati a contribuire all'esercizio del diritto di pubblica prelazione nella misura del 25% a testa, sono rimaste tali. A Palazzo Martini, sede della Conferenza, erano infatti presenti solo le delegazioni comunale e provinciale, che non hanno potuto che prendere atto di quella sorta di silenzio-dissenso operato da Regione e Ministero per i Beni culturali, assenti ingiustificati. Il termine per l'esercizio della prelazione pubblica, che secondo legge andrebbe esercitato o per intero dallo Stato o anche congiuntamente dai soli enti locali, scadrà il prossimo 10 settembre. I tempi sono estremamente ristretti quindi, specie in considerazione delle usuali lungaggini burocratiche pubbliche, perchè si addivenga ad una soluzione che allontani i Romanin-Caliandro, noti imprenditori impegnati anche nel settore della ristorazione di qualità, dall'insediamento a titolo di proprietari esclusivi nell'imponente maniero, simbolo di un paese e di una comunità. L'accordo stipulato ad inizio agosto tra i Martini Carissimo, proprietari degni per 74 anni (fin dalla permuta con Palazzo Martini del 1933) , e la Borgo Ducale srl, società di proprietà dei Romanin è infatti perfetto in ogni sua parte e pronto per la produzione degli effetti di legge. A meno che non intervenga qualche clamorosa sorpesa nei pochissimi giorni ancora a disposizione. E clamorose sorprese potrebbero ormai scaturire solo in conseguenza di un tempestivo e risolutore intervento di Ministero e/o Regione, che però hanno lasciato intendere di avere imponenti difficoltà di stanziamento: interlocutorie sono infatti rimaste le posizioni finora espresse. La Regione ha comunque fatto sapere di essere interessata più al poi, alla fase successiva all'eventuale acquisto pubblico, quella del restauro e della gestione, che a quella attuale dell'esercizio della prelazione. Pertanto, allo stato attuale, le speranze, “ridotte al lumicino” come lo stesso Ferretti ha pubblicamente dichiarato, di acquisto pubblico sono riposte quasi interamente in un intervento ministeriale. Il Comune intenderebbe scongiurare l'acquisto da parte di una srl perchè simile ipotesi, ormai alle porte, potrebbe comportare l'impossibilità definitiva di acquisto pubblico in due future eventualità: se il castello fosse posto in vendita a cifre esorbitanti; se l'immobile fosse ceduto, in quanto appunto acquisito da una società, come ramo d'azienda (in tal caso verrebbe meno la possibilità di prelazione pubblica). Se arriverà lunedì senza che vi siano stati imprevisti interventi pubblici risolutori, al Comune non rimarrebbe che affidarsi alla disponibilità ed al “buon cuore” dei Romanin. Solo grazie ad un atto di apertura dei quali, stante la perfezione della compravendita tra privati quindi l'impossibilità di inserimento di ulteriori clausole, potrebbe raggiungersi qualche intesa gradita all'ente pubblico. Intanto, la stessa Amministrazione ha per la settimana prossima, comunque vadano le cose, preannunciato una conferenza stampa in cui saranno svelati “anche i retroscena politici” dell'intera vicenda.
Non rimane che attendere: mai come in questa occasione sarà il tempo, chissà se quel poco rimasto agli enti pubblici, a definire l'intricata questione.


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