lunedì 17 settembre 2007

Il saluto di don Angelo Altavilla dopo 9 anni di sacerdozio.Oggi alle 11 l'ultíma messa celebrata dal parroco per la parrocchia S. Maria della Neve.

(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 16.9.2007)


Nove anni di servizio sacerdotale, nove anni di cammino con la comunità parrocchiale. Dal suo arrivo nella basilica cattedrale, don Angelo Altavilla ha «coltivato» i rapporti con i suoi parrocchiani con affetto, stima, comprensione e collaborazione: una affetto corrisposto dal quale è nata una famiglia spirituale. Quella «famiglia» che non ha accolto positivamente la notizia del trasferimento del sacerdote a Latiano, nella parrocchia S. Maria della Neve.
«II Signore, nella persona del Vescovo - spiega il parroco - mi ha chiesto di lasciare voi per guidare un'altra Comunità; riconosco in questo mandato quel perentorio "seguimi" che Gesù rivolse a Pietro. Per tutta la vita Cristo ci chiama, sempre, di nuovo, per sempre più santificarci».
Questa mattina saranno in tanti a partecipare alla messa delle li per salutare, anche se a malincuore, quei parroco che tanto ha fatto per edificare la comunità, per rendere la parrocchia la chiesa di tutti.
E continua: «W questi anni abbiamo lavorato fianco a fianco, abbiamo investito tanto in mente, braccia e cuore perché la nostra piccola parrocchia sia «casa della comunione e della santità», dove i cristiani si aiutano reciprocamente a scoprire e realizzare la propria vocazione nell'ascolto della parola di Dio, nella preghiera, nella assidua partecipazione ai sacramenti e nell'attenzione concreta agli ammalati, agli anziani, ai poveri e agli ultimi». Nulla è stato trascurato: la cura
dell'edificio materiale lo ha reso più bello «restaurando - aggiunge don Angelo - ciò che era necessario per dare decoro e bellezza al tempio dove è custodita la cattedra del vescovo e dove si svolgono le principali celebrazioni liturgiche diocesane».
Nel suo saluto don Angelo usa le parole del santo protettore Barsanofio: «II Signore vi salvi dai flutti come Pietro, vi liberi dalle
tribolazioni come Paolo e gli apostoli, vi protegga dà ogni male come suoi amati figli e vi accordi ciò che il vostro cuore desidera». E da ultimo un messaggio d'amore: «Nonostante i miei tanti limiti - dice - anche caratteriali, posso darvi testimonianza di avervi amato e di avervi amato tanto. A tutti la mia richiesta di perdono se non ho potuto fare di meglio e il mio grazie».

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