giovedì 27 settembre 2007

Sbandieratori rimandati da una commissione assente.

(di Marco Matarrelli - I Federiciani, 27.9.2007)


Al rientro dai campionati nazionali, noi gruppi sbandieratori e musici abbiamo subito critiche e lamentele da parte di testate giornalistiche e cittadinanza a causa, a detta di loro, degli scarsi risultati ottenuti.

È giusto sottolineare che quest’anno, più degli altri anni, siamo stati al centro di una guerra, anche mediatica, che ha interessato la cittadinanza di Oria e l’amministrazione comunale, avente come causa scatenante i luoghi che ci sono stati assegnati per permetterci il regolare svolgimento delle prove.
Da parte nostra c’è stato un continuo invito ad una tolleranza per una realtà, quale quella degli sbandieratori, che ogni anno è costretta ad affrontare innumerevoli fatiche per sopravvivere, parole che poi sono scivolate nel vento.
Ora, a giochi finiti, la cittadinanza non si è sentita debitamente rappresentata da Federiciani, Rione Lama e San Domenico, la stessa ,che armata di carta e penna, ha firmato petizioni su petizioni, rallentando e bloccando per lungo tempo il regolare svolgimento delle prove.
La stessa cittadinanza che ora si pavoneggia nella piazza cittadina, criticando apertamente i nostri risultati, quella che indaffarata a firmare fogli di carta, non ha visto l’impegno, la passione che ogni giorno, ragazzi e ragazze hanno anteposto ai loro affetti, al loro lavoro, alla loro vita privata, cercando di portare quanto più in alto possibile il nome del proprio gruppo di appartenenza e indubbiamente, quello della propria città.
Crediamo perciò che i risultati ottenuti quest’anno a Ferrara, debbano far riflettere quella parte della cittadinanza, dei commercianti di zona e dell’amministrazione comunale che hanno voltato le spalle ai propri ragazzi, impegnandosi tutti, invece che a fantozziane critiche da bar, a cercare insieme ai gruppi sbandieratori ( che ogni anno li rappresentano dignitosamente nonostante tutto), un punto di incontro che abbia come fine la valorizzazione della propria città e non il completo disfacimento.
Non chiediamoci quindi dove sia andata a finire la nostra fame di vittoria o se il ciclo si è chiuso o meno.
Quello che importa è che noi continueremo a svolgere il nostro lavoro con la passione di sempre, credendo nell’unica linfa che fa sopravvivere questa realtà: i nostri ragazzi, la loro passione e i loro volti quando finendo un’esibizione sanno di aver dato il loro meglio, perché quello è l’unico vero risultato che conta, fossilizzandosi solo su numeri e classifiche, significa non vedere il vero spettacolo che queste manifestazioni racchiudono.

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