lunedì 17 settembre 2007

Vendita Castello, Comune: "Regione Puglia assente ingiustificata"

(COMUNICATO STAMPA AMM.NE COMUNALE DI ORIA, 17.9.2007)

Con riferimento alla ben nota vicenda della cessione del Castello Svevo, i cui termini di esercizio del — diritto di prelazione per l’acquisto in favore degli enti locali interessati sono scaduti lunedì 10 c.m., l’Amministrazione Comunale di Oria (Brindisi), esprime la sua profonda delusione oltre che per il mancato acquisto pubblico del Castello, soprattutto per l’atteggiamento che alcune delle istituzioni coinvolte nel tentativo di acquisto, ed in particolare la Regione Puglia, hanno assunto con riferimento alla questione.


Le aspettative che i cittadini Oritani avevano riposto in quelle istituzioni sono andate inspiegabilmente deluse. Tuttavia, occorre anche fare un distinguo tra il Ministero ai Beni Culturali e la Regione Puglia: il primo è stato presente nella procedura ed ha mostrato di attivarsi fattivamente affinché si esercitasse il diritto di prelazione, soprattutto attraverso il suo Direttore Regionale Arch. Ruggero Martines; la Regione Puglia, invece, è risultata clamorosamente assente mostrando la più assoluta insensibilità per la questione, malgrado una intera collettività cittadina e ben due amministrazioni locali ne avessero con forza richiesto l’interessamento.

Con riferimento all’investitore privato, l’Amministrazione Comunale di Oria intende precisare di non aver mai avuto alcun pregiudizio per lo stesso nè per l’iniziativa privata in genere: tutt’altro!
Sulla questione, da parte di taluni si è voluto ingenerare, anche nell’opinione pubblica, la confusione tra “proprietà” e “gestione” del Castello Svevo di Oria. L’intendimento degli Amministratori locali era quello di garantire, per preservarla nel tempo, la proprietà pubblica del bene. E ciò non per sottrarre la stessa proprietà al privato di oggi ma, piuttosto, ad un potenziale soggetto privato di domani di cui non si immaginano, e forse non si potranno conoscere neanche in futuro, qualità e progetti e che avrà la possibilità di rilevare il castello attraverso una sernplice operazione societaria, piuttosto che con una operazione di compravendita immobiliare, senza cioè che le amministrazioni interessate possano esercitare il diritto di prelazione.

E’ vero anche che la società Borgo Ducale SrI ha manifestato le proprie intenzioni sui progetti di utilizzo del Castello, ma lo ha fatto con ritardo e, probabilmente solo perché stimolata dalla ferma ed immediata presa di posizione dell’Amministrazione Comunale e di quella Provinciale, le quali sono venute a conoscenza della cessione del maniero con oltre un mese di ritardo, in pieno periodo di ferragosto, attraverso i canali istituzionali ma in maniera tardiva oltre che irrituale. Comprenderà l’amministratrice della società, per le ragioni appena esposte, quei sentimenti di diffidenza e di preoccupazione della maggior parte della cittadinanza circa il futuro del “nostro” Castello.

Questa Amministrazione, senza con ciò voler ledere l’autonomia che la legge riserva alle società commerciali, ritiene che la comunità cittadina, anche attraverso l’Amministrazione Comunale, avrebbe dovuto essere coinvolta sin dall’inizio, sia pure in maniera limitata, nella realizzazione di un progetto imprenditoriale che comporta l’acquisizione di una fetta, peraltro grossa, della sua storia, della sua cultura e della sua stessa identità.

Alla rappresentante legale della “Borgo Ducale Sri”, sig.ra Caliandro, che aveva chiesto di incontrare il Sindaco di Oria è stato comunicato l’interesse a che l’auspicato incontro si potesse avere, ma solo al termine del procedimento di prelazione, qualsiasi fosse stato l’esito dello stesso, al fine di garantire il corretto svolgimento della Conferenza di Servizi.

Assolutamente da stigmatizzare, invece, l’atteggiamento dei precedenti proprietari che, quando cercavano assieme all’Amministrazione Comunale la via per un più intenso sfruttamento del Castello, avevano già ceduto la proprietà dello stesso. Una nota di riflessione, inoltre, ci deve essere consentita circa l’inspiegabile veemente reazione della sig.ra Lavinia Martini Carissimo al tentativo di prelazione: eppure proprio il cedente, in questi casi, è l’unico soggetto tra quelli coinvolti a vedere garantiti i propri interessi economici e patrimoniali!

Ritornando al deludente ruolo svolto dalla Regione Puglia, è opportuno ripercorrere succintamente i fatti.
A seguito della deliberazione adottata all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 14 agosto scorso, assente solo un consigliere, era stata convocata per il 27 agosto la Conferenza tra i rappresentanti delle Amministrazioni interessate (Ministero dei beni e attività culturali, Regione Puglia, Provincia di Brindisi e Comune di Oria) al fine di esercitare il diritto di prelazione, attraverso un apposito accordo di programma.
La Regione Puglia, regolarmente invitata nelle persone del Presidente Vendola e degli Assessori Ostilio e Lomelo, non si presentava alla riunione senza fornire la benché minima giustificazione e malgrado la questione fosse evidentemente di particolare interesse, e non solo per la collettività oritana. Se si considera che beni di tale valore e portata non vengono alienati di frequente nella Regione Puglia, la sorprendente assenza dei vertici istituzionali della stessa può spiegarsi o con una negligente valutazione della questione, e ciò è di per sé grave, ovvero con un totale e scientifico disinteresse non tanto per le bellezze storico culturali della nostra terra, ma soprattutto per le vicende che riguardano una collettività numerosa quale quella brindisina, a cui il Presidente Vendola dovrebbe essere grato, per il peso determinante che ha avuto nella sua elezione, e che invece continua a ignorare.

Alquanto singolare è apparso il fatto che i rappresentanti del Governo regionale, dopo aver snobbato un importante appuntamento istituzionale quale è la Conferenza di Servizi, stimolati dai mass-media e da una opinione pubblica sempre più coinvolta, si siano lasciati andare in dichiarazioni contrarie alla proprietà pubblica del castello e favorevoli invece al privato “da guardare con simpatia”, salvo, a distanza di pochi giorni, smentirsi clamorosamente, manifestando interesse per l’acquisizione pubblica e dimostrandosi pronti a farsi carico della successiva ristrutturazione del castello attraverso l’utilizzo di fondi comunitari.

Nella prima seduta della citata Conferenza di Servizi, a testimoniare la trasversalità della questione a qualsiasi schieramento o ideologia politica, la Provincia di Brindisi ed il Comune di Oria si impegnavano formalmente al cofinanziamento dell’operazione per una quota del 25% ciascuno, corrispondente a circa 4 mlioni di euro. Nella seconda seduta della Conferenza tra gli Enti, l’unica a cui ha partecipato un rappresentante della Giunta Regionale, si concludevano i lavori con la richiesta di un incontro con il Ministro Rutelli. L’Assessore regionale Massimo Ostilio fissava per il giorno 3 settembre un incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro, salvo poi inaspettatamente disertarlo tra lo stupore delle altre parti coinvolte, tutte presenti, e nonostante la presenza dell’Ente Regionale in quella sede fosse di fondamentale importanza.

Abbia il coraggio, la Regione, di comunicare ai cittadini le reali motivazioni ditale incomprensibile disinteresse. Non si trinceri dietro un bilancio che si è voluto far apparire ingessato quando tale non è.
È evidente che a fronte di situazioni urgenti ed imprevedibili anche la Regione possa porre in essere, come ha fatto già in due occasioni nell’anno in corso, variazioni di bilancio che nella fattispecie avrebbero avuto una scarsa incidenza, soprattutto se confrontata con gli effetti delle analoghe variazioni che Provincia di Brindisi e Comune erano pronte a fare. Del resto, attesi i termini stringenti (60 giorni) imposti dalla normativa vigente, nessun Ente interessato sarebbe oggi in condizione di esercitare concretamente la prelazione in quanto evento imprevedibile in fase di predisposizione del bilancio di previsione.

Se l‘Assessore Ostilio si fosse presentato all’incontro presso il Ministero, sarebbe venuto a conoscenza che, anche a fronte dell’impegno dello Stato a mettere a disposizione tutte le somme disponibili in bilancio (i tempi tecnici per una variazione nel bilancio dello Stato risultavano ormai incompatibili con il termine ultimo per l’esercizio della prelazione), lo stanziamento richiesto alla Regione era poco superiore a 2,7 milioni di euro.
Anche la residua speranza di una proficua partecipazione dell’Ente regionale alla ultima e conclusiva seduta della Conferenza di Servizi, tenutasi in data 5 c.m., è stata disattesa: Regione ancora una volta assente ingiustificata!

Sappiano i cittadini della Provincia di Brindisi che la Regione Puglia si è dimostrata sorda alla voce delle Amministrazioni Provinciale e Comunale che, purtroppo, hanno dovuto misurarsi con l’impossibilità materiale di stabilire con essa un sia pur minimo contatto verbale: un vero e proprio “muro di gomma”.
Il Presidente Vendola, nonostante i numerosi contatti avuti dal Sindaco con la sua segreteria, ha chiamato lo stesso Sindaco di Oria a tempo quasi scaduto (la sera di venerdì 7 settembre) solo perché sollecitato da un Consigliere Regionale; aveva in quella occasione preannunciato un interessamento presso il Ministro competente ed aveva dichiarato che avrebbe richiamato: si è ancora in attesa!

Sappiano i cittadini della Provincia di Brindisi che ancora una volta la Regione Puglia ha disatteso le aspettative di migliaia di cittadini e lo ha fatto subdolamente, assumendo un comportamento stranamente ondivago e inconcludente.
Si interroghino, i cittadini della Provincia di Brindisi, su quali sarebbero state le determinazioni del Governo Regionale se oggetto della vendita fosse stato il Castello di un comune in Provincia di Bari o di Taranto.
L’Amministrazione Comunale di Oria è delusa dell’esito della vicenda, ma è convinta di aver percorso tutte le vie a sua disposizione per concludere positivamente l’iter della prelazione, grazie anche alla tenacia dimostrata in tal senso dal Presidente della Provincia Michele Errico, e malgrado sia stata danneggiata dal periodo ferragostano in cui la vicenda è divenuta nota e dagli assurdi ritardi nelle comunicazioni agli Enti interessati che la legge impone e dei quali qualcuno dovrà rispondere.
Ognuno dei giorni compresi tra il 7 agosto ed il 7 settembre, ferragosto compreso, è stato occupato dalla vicenda della cessione del Castello di Oria.
Il Sindaco in prima persona, alcuni altri amministratori ed alcuni impiegati del Comune hanno profuso ogni sforzo possibile per far si che si concludesse positivamente l’acquisto pubblico e con ciò il sogno di restituire ai cittadini, dopo 74 anni, la proprietà dell’amato Castello.

1 commenti:

Anonymous ha detto...

si spera solo in una corretta fruizione del bene, in una costante presenza della Soprintendenza, in un eventuale(l'ultimo possibile...), necessario scavo archeologico... ai fini della conoscenza delle più importanti fasi normanno-sveve della poco indagata provincia di brindisi...

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Sweet Tomatoes Printable Coupons