(Oria, 16.9.2007)
Carissimi,
sono passati circa sei anni da quando iniziai il mio servizio sacerdotale in mezzo a voi in qualità di Parroco, il 9 gennaio 2002.
In questi anni abbiamo camminato insieme, abbiamo vissuto ordinari e straordinari momenti di fede.
Abbiamo lavorato fianco a fianco per edificare la Comunità, per rendere la nostra piccola Parrocchia chiesa per tutti, dove ogni assenza fa soffrire e qualunque presenza è motivo di gioia. Abbiamo investito tanto in mente, braccia e cuore perché la nostra piccola Parrocchia sia “casa della comunione e della santità”, dove i cristiani si aiutano reciprocamente a scoprire e realizzare la propria vocazione, nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, nella assidua partecipazione ai sacramenti e nell’attenzione concreta agli ammalati, agli anziani, ai poveri e agli ultimi. Abbiamo curato l’edificio materiale rendendolo sempre più bello, restaurando ciò che era necessario per dare decoro e bellezza al tempio dove è custodita la Cattedra del Vescovo e dove si svolgono le principali Celebrazioni liturgiche diocesane.
Tante sono state le occasioni in cui abbiamo condiviso gioie, dolori, fatiche e speranze nella ordinaria testimonianza a Gesù Risorto, nostra speranza in un mondo che cambia.
Sento di dovere tanto a ciascuno di voi per l’affetto, la stima, la comprensione, la collaborazione e la corrispondenza generosa che in questi anni non mi sono mai venuti a mancare. Davvero ho sperimentato di avere in voi una famiglia spirituale nella quale essere figlio e fratello, e dove, al tempo stesso, essere immagine di Lui, Padre nostro. Da parte mia, nonostante i miei tanti limiti, anche caratteriali, posso darvi testimonianza davanti al Signore di avervi amato e di avervi amato tanto.
Ora il Signore nella persona del nostro Vescovo mi ha chiesto di lasciare voi per guidare un’altra Comunità: la Parrocchia S. Maria della Neve in Latiano. Riconosco in questo mandato ancora una volta quel perentorio “seguimi”, che Gesù rivolse a Pietro. In verità - come predicava J.H. Newman “non siamo chiamati una volta soltanto, ma molte volte; per tutta la nostra vita Cristo ci chiama... sempre di nuovo, da una casa a un’altra, senza che possiamo avere un luogo di riposo…, e quando obbediamo ad un comando, subito ce ne viene dato un altro. Egli ci chiama continuamente, per sempre più santificarci... “.
Nel salutarvi dico a tutti il mio grazie, particolarmente ai collaboratori più stretti ai quali va la mia affettuosa riconoscenza.
Saluto tutti con le parole di S. Barsanofio: “Il Signore vi salvi dai flutti come Pietro, vi liberi dalle tribolazioni come Paolo e gli altri Apostoli, vi protegga da ogni male come suoi amati figli e vi accordi ciò che il vostro cuore desidera” (Lettera 194).
Maria, la Vergine Assunta, ci faccia volgere ancora gli occhi verso i monti da dove verrà l’aiuto e allora di nuovo sulle nostre labbra fiorirà l’esultanza del Magnificat.
Carissimi,
sono passati circa sei anni da quando iniziai il mio servizio sacerdotale in mezzo a voi in qualità di Parroco, il 9 gennaio 2002.
In questi anni abbiamo camminato insieme, abbiamo vissuto ordinari e straordinari momenti di fede.
Abbiamo lavorato fianco a fianco per edificare la Comunità, per rendere la nostra piccola Parrocchia chiesa per tutti, dove ogni assenza fa soffrire e qualunque presenza è motivo di gioia. Abbiamo investito tanto in mente, braccia e cuore perché la nostra piccola Parrocchia sia “casa della comunione e della santità”, dove i cristiani si aiutano reciprocamente a scoprire e realizzare la propria vocazione, nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, nella assidua partecipazione ai sacramenti e nell’attenzione concreta agli ammalati, agli anziani, ai poveri e agli ultimi. Abbiamo curato l’edificio materiale rendendolo sempre più bello, restaurando ciò che era necessario per dare decoro e bellezza al tempio dove è custodita la Cattedra del Vescovo e dove si svolgono le principali Celebrazioni liturgiche diocesane.
Tante sono state le occasioni in cui abbiamo condiviso gioie, dolori, fatiche e speranze nella ordinaria testimonianza a Gesù Risorto, nostra speranza in un mondo che cambia.
Sento di dovere tanto a ciascuno di voi per l’affetto, la stima, la comprensione, la collaborazione e la corrispondenza generosa che in questi anni non mi sono mai venuti a mancare. Davvero ho sperimentato di avere in voi una famiglia spirituale nella quale essere figlio e fratello, e dove, al tempo stesso, essere immagine di Lui, Padre nostro. Da parte mia, nonostante i miei tanti limiti, anche caratteriali, posso darvi testimonianza davanti al Signore di avervi amato e di avervi amato tanto.
Ora il Signore nella persona del nostro Vescovo mi ha chiesto di lasciare voi per guidare un’altra Comunità: la Parrocchia S. Maria della Neve in Latiano. Riconosco in questo mandato ancora una volta quel perentorio “seguimi”, che Gesù rivolse a Pietro. In verità - come predicava J.H. Newman “non siamo chiamati una volta soltanto, ma molte volte; per tutta la nostra vita Cristo ci chiama... sempre di nuovo, da una casa a un’altra, senza che possiamo avere un luogo di riposo…, e quando obbediamo ad un comando, subito ce ne viene dato un altro. Egli ci chiama continuamente, per sempre più santificarci... “.
Nel salutarvi dico a tutti il mio grazie, particolarmente ai collaboratori più stretti ai quali va la mia affettuosa riconoscenza.
Saluto tutti con le parole di S. Barsanofio: “Il Signore vi salvi dai flutti come Pietro, vi liberi dalle tribolazioni come Paolo e gli altri Apostoli, vi protegga da ogni male come suoi amati figli e vi accordi ciò che il vostro cuore desidera” (Lettera 194).
Maria, la Vergine Assunta, ci faccia volgere ancora gli occhi verso i monti da dove verrà l’aiuto e allora di nuovo sulle nostre labbra fiorirà l’esultanza del Magnificat.
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