martedì 9 ottobre 2007

Operazione anti estorsione. In carcere anche il tredicesimo

(fonte Senzacolonne, 9.10.2007)

Sfuggito all'arresto nelle prime ore dell'operazione antiestorsione messa a segno dai militari dell'Arma nella città federiciana, che ha aperto le porte delle patrie galere ad un intero clan di dodici persone, rientra in carcere dopo una latitanza di tre giorni il 28enne Francesco Palmisano, considerato figura apicale con posizione di rilievo nell'associazione criminale, dedita al furto e alla ricettazione di auto con conseguente richiesta di denaro per la restituzione ai legittimi proprietari. La posizione di Palmisano è particolarmente grave, poichè ai reati di cui sopra somma anche una attività collaterale nell'ambito dello spaccio di stupefacenti, eroina, cocaina e anche hascisc, sul territorio oritano e dintorni. Per la famiglia Castrovillari, il capoclan Damiano, e i figli Dario detto "dobermann" e Alessandro, detto "lu scerpu", Palmisàno è uno di famiglia, come si evince dalle numerose conversazioni telefoniche intercettate dai carabinieri. Le mansioni affidategli erano di vario genere, dal furto dei mezzi alla organizzazione delle richieste estorsive. Per gli inquirenti, nessun dubbio sul ruolo di primo piano rivestito nell'organizzazione. Palmisano, che agisce anche d'iniziativa, partecipando comunque i piani ai sodali della combriccola, conduceva in prima persona le trattative per piazzare i mezzi rubati, così come non si peritava di rimediare tramite furto i mezzi, personalmente. Soprattutto moto Ape e utilitarie acquistate di recente, mezzi per i quali insomma, difficilmente i proprietari si sarebbero rifiutati di pagare, come di fatto avveniva.
Prove schiaccianti a carico di Palmisano sarebbero contenute in un paio di conversazioni telefoniche captate dagli inquirenti, relative al furto di camion, un Fiat 65, commesso nell'aprile del 2006.
L'input viene da Dario Castrovillari, che telefona al compare e gli dice di sbrigarsi che hanno visto una "cosa". Subito dopo, il fratello minore del "dobermann" passa da Palmisano e lo preleva dall'abitazione.
Nel pomeriggio, altro sodale, Cosimo Spina, chiama lo stesso Palmisano per chiedergli se per caso non abbi comprato un camion o una pala meccanica, dall'altro capo del ricevitore questi risponde: "Un camion, sessantacinque". Non è l'unico episodio, ma è uno dei più eloquenti. Posizione ulteriormente complicata dal coinvolgimento di Palmisano insieme ai Castrovillari junior nel traffico di stupefacenti sul territorio, sebbene con ruoli non apicali.
Al momento dell'arresto di amici e compari, avvenuto la scorsa settimana, a quanto pare il 28enne si trovava fuori Oria. Essendo venuto a conoscenza della sorte toccata agli altri componenti del sodalizio, dopo qualche giorno di meditazione non ha esitato a consegnarsi nelle mani dei militari. Le porte del carcere di Brindisi si sono aperte per lui ieri mattina, previsto per oggi l'interrogatorio di garanzia.

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