giovedì 16 agosto 2007

Compravendita del castello di Oria. Si fa avanti pure l'Amministrazione provinciale.

Il sindaco giudica una offesa la mancata comunicazione da parte della famiglia Martini Carissimo.

(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 15.8.2007)

«La Città si sente offesa». Esordisce così il sindaco Cosimo Ferretti, in Consiglio comunale, al momento di votare la delibera con cui il Comune intende valutare le misure necessarie a esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto del Castello. La notizia ufficiale della compravendita dell'antico monumento da parte della famiglia Romanin Caliandro, ha suscitato non poche reazioni. Il sindaco, a nome della collettività, ha sottolineato «l'offesa ricevuta per la mancata comunicazione, anche informale, da parte della famiglia Martini Carissimo sulla decisione di vendere il bene. Ciò - spiega - a prescindere dalla procedure di legge. Per gli oritani il Castello, pur essendo da circa 73 anni proprietà di privati, è un bene comune: fa parte della storia di questo paese, della cornice paesaggistica, della cultura e delle tradizioni dell'intera Regione. Nessuna comunicazione è stata fatta al riguardo. E questo atteggiamento - prosegue Ferretti - offende pure l'onorabilità del Conte che amava questa città».
Ma si valuta anche il vizio di legittimità che, secondo i consiglieri Caniglia, Greco, Italiano, Farina, Alimento e Pasulo, caratterizzerebbe la procedura di vendita e potrebbe riservare azioni giudiziarie. «Pur prevedendo tempi e modalità ben definite dalla legge - ha spiegato il consigliere avv. Antonio Alimento - la compravendita sarebbe stata notificata con notevole ritardo. I 20 giorni a disposizione per esercitare il diritto di relazione sarebbero già trascorsi: il 12 luglio scorso è stato notificato l'avviso di compravendita alla Sovrintendenza mentre solo il 17 agosto è arrivata la dovuta comunicazione al Comune». Insomma, nonostante le dichiarazioni rilasciate in un'intervista a La Gazzetta da Giuseppe Romanin, che ha garantito la fruibilità ed accessibilità del bene, si vogliono maggiori garanzie sulla destinazione futura. «Occorre poi verificare - ha detto il sindaco - se nella copia dell'atto di compravendita è garantito il rispetto della servitù di uso pubblico a favore dell'Ente». Intanto, il presidente della Provincia Michele Errico, ieri ha dichiarato la disponibilità del suo ente a esercitare diritto di prelazione. Se ne discuterà in una conferenza di servizi convocata dal Comune di Oria per il 27 prossimo: con i rappresentanti di Ministero, Regione e Provincia si potrebbe formulare un accordo di programma e valutare l'acquisto dell'immobile e farne un museo provinciale, come suggerito dalla direzione generale per i Beni culturali. Dalla parte del Comune anche il presidente della Pro Loco, Emilio Pinto e del direttivo che chiede garanzie sulla destinazione del monumento.

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