giovedì 16 agosto 2007

Quell'incrocio della morte che da mesi e senza semafori.

(fonte Senzacolonne, 15.8.2007)

Alla fine è successo. Quel maledetto incrocio, la cui pericolosità cittadini e forze politiche hanno denunciato per mesi sgolandosi fino alla raucedine, ha raccolto il suo tributo di sangue. Dopo oltre una dozzina di incidenti che hanno prodotto solo feriti più o meno gravi, la scorsa notte Maria Saponaro, una giovane ragazza di Francavilla Fontana che viaggiava in auto assieme al suo fidanzato, ci ha lasciato la vita: nel giorno del suo ventesimo compleanno. Una tragedia devastante che in molti ritenevano quasi inevitabile considerata l'impressionante catena di sinistri di cui quel tratto di strada è stato teatro negli ultimi mesi.
Un bollettino al quale la stessa amministrazione provinciale, competente per territorio, non è stata sorda inserendo l'incrocio in questione nel programma delle opere pubbliche da realizzare con urgenza quest'anno. Perfino i soldi sono già stati stanziati, e la gara d'appalto realizzata. A giorni, forse per settembre, diventerà un innocuo rondò, ma per qualcuno, per Maria, sarà ormai troppo tardi.
Le prime avvisaglie sulla pericolosità dell'ormai famigerato incrocio di via Manduria, risalgono a uando oltre un anno e mezzo fa il sistema semaforico che lo regolava cessò improvvisamente di funzionare per un mero guasto tecnico. Da allora fu il caos.
Chi di competenza non fu celere nei lavori di riattivazione, e dopo pochi giorni arrivò il primo incidente. Una delle auto coinvolte finì proprio contro uno dei pali che reggono l'impianto, piegandolo e rendendolo inutilizzabile. Poi un altro sinistro: e giù un altro palo ancora. Negli incidenti che seguirono, una vera miriade, la triste dinamica si ripete più e più volte fino a rendere quello che era un efficiente sistema semaforico, nella carcassa di se stesso. Ancora oggi quei pali gialli ormai senza più nemmeno i semafori attaccati alla sommità, pendono pericolosamente sulla strada, pronti a cadere da un momento all'altro. Assistendo come spettatori inermi e impotenti agli incidenti che nel tempo si sono fatti sempre più gravi e frequenti, fino a culminare in quello mortale della scorsa notte. E a poco sono valsi i segnali luminosi posti alcuni mesi fa a cento metri prima dell'imboccatura dell'incrocio.
Ed è stato un destino cinico, oltre che tragico, quello 'toccato alla giovane Maria Saponaro. Proprio in questi giorni, così come promesso dall'assessore provinciale ai lavori pubblici Antonio Gennaro sulle pagine di questo giornale, avrebbero avuto inizio i lavori per lo smantellamento dell'incrocio, da sostituire con un più sicuro rondò. Una decisione che l'amministrazione aveva preso proprio sulla scia dell'oda emozionale lasciata da quella catena di incidenti. Dal timore che il successivo, potesse finire peggio degli altri. Da qui la raccolta di 250mila euro, interamente reperiti ricorrendo al mutuo, l'apertura del bando e l'aggiudicazione dei lavori che sarebbero dovuti iniziare proprio in questi primi giorni di agosto. Ma così non è stato: forse qualche problema tecnico, o ritardo burocratico, ha spostato di qualche giorno la posa della prima pietra. Un particolare di poco conto, per i più, ma che a una ragazza di appena venti anni, è costato la vita.

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