venerdì 10 agosto 2007

Oria, venduto il castello. Acquirente è la famiglia Romanin Calandro: spesi 8 milioni di euro.

L’atto di compravendita è stato già firmato nei giorni scorsi. Per prima cosa si procederà al restauro.


(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 10.8.2007)

«C'era una volta...», è l'inizio delle favole classiche ma è anche l'incipit più appropriato per la storia del Castello svevo di Oria, di indiscutibile importanza storica, sede di imperatori, principi e feudatari, oggi ufficialmente in vendita.
La famiglia Martini Carissimo, proprietaria del maniero, ha deciso di metterlo in vendita e già una famiglia di noti imprenditori brindisini ha manifestato interesse, avviando tutte le procedure per l'atto di compravendita, firmato già nei primi giorni di luglio.
In merito alla compravendita, dalla direzione regionale per i Beni e le Attività culturali è stata inviata una nota, indirizzata tra gli altri enti anche al Comune di Oria, che potrebbe esercitare il diritto di prelazione sull'imponente «gioiello di pietra».
II termine a disposizione del Comune per la formulazione della proposta è di 20 giorni: periodo entro il quale gli enti interessati potrebbero predisporre la necessaria copertura finanziaria, pari a 7.750.000 di euro e le indicazioni di come dovrebbe essere valorizzato il Castello, dichiarato «di interesse culturale» per effetto di un decreto ministeriale del 1954.
Nel frattempo le idee chiare sulla destinazione futura del Castello le hanno già i potenziali acquirenti: la famiglia Romanin Caliandro, già proprietaria del complesso Borgo Ducale di Brindisi, che intende rendere merito al valore storico del maniero e non specularci sopra: «Vogliamo tranquillizzare gli oritani - hanno voluto rassicurare i coniugi Giuseppe Romanin e Isabella Caliandro - sul fatto che non c'è l'intenzione di acquistare il Castello per finalità speculative: un monumento d'interesse nazionale quale il Castello di Oria conserverà il carattere storico culturale, ma avrà maggiore valorizzazione di quanta ne abbia avuta finora».
Gli imprenditori assicurano che non ci saranno attività di ristorazione massificate, come qualcuno aveva ipotizzato. «Si comincerà da un consistente restauro - spiega la famiglia impegnata nella compravendita - perché la conservazione di un monumento sorto su quella che fu la reggia della Messapia è la priorità, prima di considerare la possibilità che divenga contenitore culturale per eventi, congressi».
Iniziative che bene si incastonano in quell'atmosfera magica che aleggia sulle torri, lungo il belvedere, nell'ampio giardino, anticamente la piazza d'armi.
«Tutto - aggiungono gli esponenti della famiglia Romanin Caliandro - sarà fruibile come prima. Anzi, di più: ciò che prima era aperto al pubblico sarà ampliato e la "casa museo" con le torri continuerà ad essere meta di turisti, come pure pregevoli collezioni private che rientrano nell'acquisto del Castello». Arredi antichi, quadri, monete preziose: importanti segni della storia che coprono l'arco di millenni e testimonianze di nobili casate, che hanno abitato l'antico Castello. Dai Bonifacio ai Borromeo, agli Imperiali in ultimo la famiglia Martini Carissimo, cui va il merito di aver saputo tutelare il poderoso Castello e averne fatto un importante punto di riferimento culturale. E la famiglia Romanin Caliandro proseguirà in questa direzione.

0 commenti:

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Sweet Tomatoes Printable Coupons