sabato 11 agosto 2007

Sequestrato e aggredito, ancora mistero.

L'uomo,sposato e con tre figli, non ha mai avutó problemi con la Iegge.Continuano le indagini.
Rimane buio fitto attorno al pestaggio di un informatore scientifico. Pochi gli indizi per risalire ai responsabili. Ignoto anche il movente.

(fonte Senza colonne, 11.8.2007)

E' ancora mistero fitto attorno all'aggressione vérificatasi la scorsa notte lungo la strada provinciale Oria Torre Santa Susanna, ai danni dell'informatore scientifico Renato Annè di 47 anni, sequestrato per alcuni minuti da tre sconosciuti che lo hanno picchiato a sangue e abbandonato per strada.
I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana che si stanno occupando del caso brancolano infatti nel buio per l'assenza di indizi che possano ricondurre ai tre autori del pestaggio che, così come testimoniato dallo sfortunato malcapitato, hanno agito a volto scoperto. Ma l'alone di mistero non avvolge solo le identità degli aggressori. Anche le motivazioni della spedizione punitiva sono totalmente sconosciute.
L'uomo, sposato e padre di due figli, non ha praticamente mai avuto a che fare con la giustizia: onesto lavoratore e premuroso capo famiglia, non pare avere dietro le spalle episodi o trascorsi che possano condurre a una qualche pista. Sempre lontano dai guai Annè si è ritrovato tra le grinfie dei tre energumeni senza che questi spiegassero lui il motivo dell'aggressione. Nemmeno un accenno. Né il 47enne oritano riesce a trovarne qualcuno.
Tutto si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì, mentre Annè rincasava a bordo della propria auto lungo la strada provinciale che da Torre Santa Susanna conduce a Oria. E'da poco scoccata la mezzanotte quando il 47enne è improvvisamente affiancato da un'altra vettura con a bordo tre individui che dopo averlo superato gli si sono parati davanti, costringendolo a rallentare, fino a inchiodare del tutto.
I tre, scesi dall'auto, si sono quindi diretti con fare minaccioso verso quella di Annè che impotente osservava il consumarsi della scena. Giunti a un passo da lui l'uomo è quindi stato costretto a scendere con la forza, agguantato, e trascinato di peso verso la buia campagna che si apriva a lato della carreggiata. L'aggressione vera e propria ha avuto inizio quando i quattro erano abbastanza lontani dalla via che a quell'ora era ancora solcata da auto che viaggiavano in entrambe le direzioni. Stando a quanto testimoniato dalla vittima del pestaggio pare che i tre fossero tutti disarmati.
E a mani nude lo hanno percosso per alcuni minuti. Calci e pugni violentissimi che lo hanno colpito in ogni parte del corpo fino a lasciarlo quasi privo di sensi. Quindi, concluso lo sporco lavoro, lo hanno improvvisamente abbandonato per tornare in auto e guadagnare la fuga in direzione di Oria.
L'uomo, sanguinante ma cosciente, ha nonostante le ferite avuto la forza di tornare a bordo della sua vettura e macinare lentamente quella decina di chilometri che lo speravano dal pronto soccorso dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. Dove i medici che lo hanno preso in cura hanno giudicato le ferite riportate guaribili (contusioni ed ecchimosi varie) in una decina di giorni.
I carabinieri, informati dell'accaduto, hanno raggiunto l'uomo quando questi era ancora in ospedale. E dalla sua voce stanza e affaticata hanno raccolto i pochissimi indizi necessari per le indagini. Una testimonianza rivelatasi al momento però insufficiente ai fini delle ricerche che fino a ieri non hanno portato a nessuna conclusione.

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