Un incrocio e le promesse da marinaio.
Manca il semaforo (anche provvisorio) in attesa di un rondò che non arriva
(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 15.8.2007)
Già lo chiamavano «incrocio maledetto» quando aveva i semafori perfettamente funzionanti. Ora che da mesi l'impianto è in tilt (guarda caso dopo un incidente che aveva sradicato i pali) definirlo «incrocio della morte» - purtroppo - non sembra certo un eufemismo. La dimostrazione, purtroppo, arriva dall'ultimo incidente. La morte della povera Maria Saponaro poteva essere evitata. Se il semaforo fosse stato in funzione - velocità o distrazioni a parte - probabilmente l'incidente non sarebbe mai accaduto.
La «Gazzetta» a più riprese ha indicato la pericolosità attuale di tale incrocio che - nel periodo estivo - è tra quelli maggiormente attraversati della provincia.
Tutti i «pendolari» del mare di Oria, Latiano, Francavilla, Mesagne e anche Brindisi che intendono raggiungere Campomarino o San Pietro in Bevagna sono costretti ad attraversarlo.
Eppure, da anni è abbandonato al proprio destino.
L'assessore ai Lavori pubblici della Provincia, dopo i nostri articoli, aveva annunciato i lavori per un rondò che si sperava iniziassero prima dell'estate, stando alle promesse dello stesso assessore che parlava genericamente di una soluzione che sarebbe arrivata in primavera. Invece, solo a giugno si dava il via alla gara il cui esito potrebbe determinare un inizio lavori tra qualche mese, dal momento che sono iniziati i lavori per un rondò all'incrocio - altrettanto pericoloso - di Francavilla.
In alternativa, la «Gazzetta» aveva suggerito un semaforo temporaneo, ma tutti hanno fatto orecchio da mercante. Ora, l'ennesima tragedia. Cambierà qualcosa?
Manca il semaforo (anche provvisorio) in attesa di un rondò che non arriva
(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 15.8.2007)
Già lo chiamavano «incrocio maledetto» quando aveva i semafori perfettamente funzionanti. Ora che da mesi l'impianto è in tilt (guarda caso dopo un incidente che aveva sradicato i pali) definirlo «incrocio della morte» - purtroppo - non sembra certo un eufemismo. La dimostrazione, purtroppo, arriva dall'ultimo incidente. La morte della povera Maria Saponaro poteva essere evitata. Se il semaforo fosse stato in funzione - velocità o distrazioni a parte - probabilmente l'incidente non sarebbe mai accaduto.
La «Gazzetta» a più riprese ha indicato la pericolosità attuale di tale incrocio che - nel periodo estivo - è tra quelli maggiormente attraversati della provincia.
Tutti i «pendolari» del mare di Oria, Latiano, Francavilla, Mesagne e anche Brindisi che intendono raggiungere Campomarino o San Pietro in Bevagna sono costretti ad attraversarlo.
Eppure, da anni è abbandonato al proprio destino.
L'assessore ai Lavori pubblici della Provincia, dopo i nostri articoli, aveva annunciato i lavori per un rondò che si sperava iniziassero prima dell'estate, stando alle promesse dello stesso assessore che parlava genericamente di una soluzione che sarebbe arrivata in primavera. Invece, solo a giugno si dava il via alla gara il cui esito potrebbe determinare un inizio lavori tra qualche mese, dal momento che sono iniziati i lavori per un rondò all'incrocio - altrettanto pericoloso - di Francavilla.
In alternativa, la «Gazzetta» aveva suggerito un semaforo temporaneo, ma tutti hanno fatto orecchio da mercante. Ora, l'ennesima tragedia. Cambierà qualcosa?
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