sabato 18 agosto 2007

Incrocio funesto: ancora proteste. «L'assessore Gennaro:«Profondo cordoglio per la famiglia». Migliorano intanto le condizioni del ragazzo.

Vicino al luogo dell'incidente dove ha perso la vita Maria Saponaro un manifesto di sdegno:«Quanti altri morti ancora? Vergogna»

(fonte Senzacolonne, 17.8.2007)

"Quanti altri morti ancora? Vergogna". Recita così, duro e crudo, il manifesto che da martedì pomeriggio campeggia nei pressi dell'incrocio tra via Manduria e la circonvallazione cittadina dove, lunedì notte, si è consumato l'ennesimo, terribile incidente. Uno scontro violento tra due auto, che ha strappato alla vita la giovane Maria Saponaro di Francavilla Fontana, 20 anni, compiuti quello stesso maledetto giorno, e mandato in ospedale il suo fidanzato, il 24enne Federico Micelli di Oria, ora fuori pericolo. Difficile sapere chi abbia posto quel manifesto. Certo è che interpreta senza timore di smentita, il pensiero comune di chi già da tempo si allarmava per quell'incrocio, denunciandone la pericolosità. In tanti temevano quello che poi è effettivamente accaduto. Anche se il destino, cinico più che mai, si è accanito su quella giovane vita con inaudita crudeltà. A giorni quell'incrocio sarà infatti smantellato e sostituito con un più sicuro rondò. E questo fa apparire la tragica morte di Maria, ancora più assurda e inaccettabile.
Prima del sinistro di lunedì notte, tanti altri, troppi, si erano verificati in quello stesso punto. Ma per fortuna mai nessuno di questi, almeno ultimamente, ha avuto il più tragico degli epiloghi. Il tributo di sangue quel maledetto incrocio l'ha ottenuto ora che ha i giorni, le ore contate. Quasi un colpo di coda, prima di uscire di scena. Stando a quanto appreso da ambienti vicini all'amministrazione provinciale i lavori per lo smantellamento dell'incrocio avranno inizio subito dopo il prossimo venti agosto. Al suo posto sorgerà un rondò. Costerà 250mila euro: interamente reperiti con mutuo. Anche la gara d'appalto si è conclusa e i lavori già consegnati. I cantieri apriranno a breve. Questione di ore. Ecco perché, quella morte a differenza di altre, è così difficile da accettare. Perché si sarebbe potuta evitare. Ne sa qualcosa lo stesso assessore provinciale alle opere pubbliche Antonio Gennaro, che di quel tratto di strada è responsabile, e che per primo si è adoperato per la risoluzione del problema. Sono infatti mesi che le procedure per la messa in sicurezza del tratto hanno avuto inizio. Da quando cioè una serie di incidenti hanno abbattuto il sistema semaforico ivi presente, fino a rendere l'incrocio una sorta di sfascia carrozze: teatro di una serie impressionante di incidenti. Da lì l'allarme lanciato da cittadini e forze politiche, subito accolto dall'amministrazione provinciale, che si è adoperata per la ricerca della migliore soluzione e dei fondi necessari per attuarla. Da lì il via a tutto l'iter tecnico e burocratico che, in quanto tale, non può comunque concludersi che in qualche mese. Un arco di tempo durante il quale l'amministrazione provinciale ha tentato di tamponare il fattore pericolosità con indicatori luminosi. Certo si sarebbe potuto ricreare per intero il sistema semaforico, ma il costo si sarebbe aggirato attorno ai 30mila euro. E spendere così tanto per una struttura da abbattere nuovamente nel giro di poche settimane, è stata considerata dall'amministrazione provinciale una scelta decisamente inopportuna. Da qui la decisione di aspettare l'apertura dei cantieri prevista per questo mese. Tutto dovrebbe avere inizio dopo il prossimo venti agosto, ma per qualcuno è gia troppo tardi. L'assessore provinciale Antonio Gennaro intanto, interpellato sulla spaventosa tragedia, ha Oreféìito non rilasciare troppe dichiarazioni: "Posso solo esprimere il mio più profondo cordoglio per quanto accaduto - ha dichiarato -, ma per rispetto nei confronti della famiglia di Maria Saponaro non mi sento di addentrarmi troppo nella questione tecnica. A loro non interesserebbe affatto, e li capisco. Spero solo che dai fatti ormai prossimi si capisca l'impegno profuso dall'amministrazione provinciale per evitare che avvenisse quello che poi purtroppo si è verificato. Abbiamo fatto tutto il possibile, anche se non è bastato".

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