giovedì 16 agosto 2007

Fuori pericolo, ma non sa di Maria.

Il giovane oritano è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Brindisi.
Solo quando starà meglio gli diranno che la sua fidanzatina non ce l'ha fatta.


(fonte Senzacolonne, 15.8.2007)

Ha rischiato di non farcela Federico Micelli, il giovane oritano di 24 anni coinvolto nel terribile incidente che ieri notte ha strappato la vita alla sua giovane fidanzata, Maria Saponaro di Francavilla Fontana. Ma ora sta meglio. Stando agli ultimi ragguagli sulle sue condizioni di salute, pare che il peggio sia ormai alle spalle. Dopo una notte trascorsa a lottare tra la vita e la morte presso la sala rianimazione dell'ospedale Antonio Perrino di Brindisi, attorno alle due di ieri pomeriggio le condizioni hanno improvvisamente registrato un netto miglioramento. E ora, almeno per i medici che lo hanno in cura, è decisamente fuori pericolo. Ha aperto gli occhi, ma ovviamente è ancora immerso in uno stato confusionale che si dissiperà solo col tempo. Quando forse sarà più in grado di sopportare la lacerante verità del destino toccato alla sua dolce Maria.
Che non ce l'ha fatta a differenza sua, che in quello schianto tremendo, ci ha rimesso la vita a 20 anni. Ora Federico deve riposare, e riprendersi definitivamente. Il momento del dolore arriverà a suo tempo. Intanto attorno al suo capezzale siedono ancora in lacrime mamma e papà che hanno tanto temuto, e che ora tirano forse un cortissimo e impercettibile sospiro. Per quel loro figliolo così giovane, ma da sempre conscio delle sue responsabilità.
A differenza di tanti altri ragazzi della sua età Federico Micelli con la scuola ha chiuso. La sua vita è il lavoro. Un lavoro fatto spesso con papà, molto noto in paese per quell'attività commerciale di ortofrutta che per anni ha campeggiato lungo la trafficata via di Latiano. E per qualche mese lo stesso Federico gli è stato accanto, aiutandolo nelle mansioni quotidiane, servendo con sorriso e gentilezza le massaie che quotidianamente affollavano fin dall'alba il piccolo negozio. Poi, poco tempo fa, la chiusura dell'attività commerciale e l'inizio di un periodo di cambiamento. Col papà che inizia a prestare servizio presso il supermercato "Di meglio", sito sempre in via Latiano, e Federico che si arrangia con qualche lavoretto, svolgendo soprattutto mansioni di operaio generico.
Certo, nulla di particolarmente remunerativo, ma per un giovane poco più che ventiquattrenne quegli euro in tasca non possono che fare comodo. Soprattutto da quando ha conosciuto lei, Maria Semeraro, che sarebbe diventata la sua amica prima, la sua ragazza poi.
Lunedì sera Federico come sempre è passato a prenderla andata da casa con la sua piccola ma accogliente Y 10. Forse già pensa al regalo da fare alla sua principessa per festeggiare il ventesimo compleanno: proprio quella notte. Per quella sera la destinazione prefissata è Manduria, dove li aspettano gli amici per gli auguri, i baci, i regali. Poi, poco dopo le 23, il ritorno: papà aspetta. Al posto di guida c'è lui, Federico. Accanto Maria. Il giovane oritano guida benissimo, non si distrae mai. Eppure, giunti all'altezza di quel maledetto incrocio in cui via Mandria interseca la circonvallazione per Oria, qualcosa succede. Quello stramaledetto fazzoletto di strada, con i suoi semafori spenti e i pali piegati come rami secchi, la poca visibilità e l'alta velocità, diventa una trappola micidiale. Forse Federico si è affacciato un po' di più, e forse non si è accorto di quella Ford Fiesta che proveniva da destra. Ma quando ha realizzato, era ormai troppo tardi. Il muso di quell'auto è entrato nella sua Y 10 come il coltello nel burro. Ma non dal lato del guidatore. Nel terribile schianto il giovane oritano perde i sensi, la ragazza, la vita. Sul posto giungono i carabinieri e un'autoambulanza del 118 che a sirene spiegate lo trasporta verso il Perrino di Brindisi.
Pochi minuti dopo, con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore in gola, giungeranno i suoi genitori. La notte sembra non passare mai, poi, col giorno, Federico comincia a riprendersi, vincendo la sua battaglia più importante.
Quella stessa battaglia che la sua ragazza, a soli venti anni, non ha nemmeno avuto il tempo di ingaggiare.

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