lunedì 20 agosto 2007

«La gente può stare tranquilla. Il futuro del castello e roseo». I proprietari: «I lavori urgenfi di restauro verranno completati»

(fonte Il Quotidiano, 19.8.2007)

«I Martini Carissimo sono entrati a pieno titolo nella storia di Oria come coloro che hanno fatto rinascere il castello di Federico Il. Non lo hanno fatto con l'intento di guadagnare un riconoscimento, ma per semplice amore verso il territorio. Oggi, nonostante il maniero stia per essere venduto, vogliono essere ricordati come coloro che ne hanno curato la seconda rinascita». A parlare è l'avv. Marcello Apolloni, il legale della famiglia Martini Carissimo. I Conti di Castel d'Oria hanno infatti voluto, per tramite del loro portavoce, intervenire nell'ampio dibattito sorto all'indomani della notizia della vendita del castello. Le istituzioni diranno ufficialmente la loro il prossimo 27 agosto, quando si siederanno attorno ad un tavolo Comune di Oria, Provincia di Brindisi, Regione Puglia, Ministero dei Beni Culturali e Sovrintendenza. Allora si saprà con chiarezza se c'è la volontà, e se ci sono anche le risorse economiche, per intervenire nella vendita e far tornare pubblico il castello, che appartiene ai Martini Carissimo dal 1933.
Nel frattempo, gli abitanti di Oria si sono scoperti più attaccati che mai al monumento simbolo della città. Tutti guardano con sospetto la possibile vendita che viene considerata una sorta di scippo all'identità comune. «La gente appare spaventata per il futuro del castello- dice l'avv. Apolloni- invece c'è da stare assolutamente tranquilli. I rapporti fra la famiglia Martini Carissimo e la città continueranno a rimanere solidi ed il castello, grazie alla vendita, sarà rilanciato». II legale spiega le ragioni per cui i Conti hanno deciso di disfarsi della fortezza : «II castello è un grande malato. Necessita di interventi urgenti di manutenzione e di restauro: gli impianti, la Torre del Salto, la Torre Quadrata, ecc. Insomma, una spesa stimata di 5 milioni di curo, cui i Conti non possono fare fronte. Per salvarlo è quindi necessario che passi di proprietà. Ci teniamo però a sottolineare che non si tratta di un' operazione speculativa. I Martini Carissimo hanno scelto con cura il possibile acquirente, non badando solo alla somma offerta, ma soprattutto a quello che sarebbe stato il destino del castello. I Romanin Caliandro, i compratori, sono quelli che ci hanno dato maggiori garanzie: sono una famiglia di imprenditori locali, imparentati con l'ex vescovo di Oria, mons. Caliandro».
Apolloni ha da dire qualcosa anche sul futuro del castello: «Non si farà né un ristorante, né una beauty farm, né niente che possa svilire il valore della costruzione. Probabilmente diverrà un centro congressi ed è previsto, non solo il mantenimento degli attuali livelli di occupati nella cura della struttura, ma anche diversi nuovi posti di lavoro. Inoltre, al di là degli accordi economici, ci sarà anche una collaborazione culturale con i compratori. La contessa Lavinia sarà infatti presidentessa della Fondazione "Martini Carissimo"; quest'ultima si occuperà di valorizzare il castello ed il territorio, allestendo e curando un museo in una sala del maniero e mettendo a disposizione della città i preziosi archivi di famiglia in cui sono custodite opere d'arte di immenso valore e molti documenti inediti che riguardano Oria ed il territorio».

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