Oria, la maggioranza va in crisi salta l'approvazione del bilancio
(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 14.8.2007)
«Una maggioranza che in più di un anno di amministrazione si è solo preoccupata di salvaguardare gli interessi dei gruppi ad essa elettoralmente vicini, di affidare incarichi e fare assunzioni e concorsi al di fuori delle regole sulla trasparenza, sulla pubblicità e sulla imparzialità, lasciando nel totale caos ed abbandono la città di Oria, deve essere mandata a casa».
Sono principalmente queste le motivazioni che hanno spinto i partiti dell'opposizione di centrosinistra ed i 4 consiglieri della stessa maggioranza a far mancare il numero legale in Consiglio comunale impedendo l'approvare il bilancio consuntivo. E tutto ciò, anche in considerazione di una ormai insanabile crisi politica in atto, che vede una maggioranza risicata, impasticciata, senza prospettive ed incapace di affrontare e risolvere i veri problemi di Oria.
«Un bilancio consuntivo - scrivono gli esponenti della minoranza - approvato da soli dieci consiglieri su 14 di maggioranza, più il sindaco. Un bilancio - aggiungono - che andava respinto sia per come vengono spesi i soldi dei Cittadini e sia per le illegittimità e le irregolarità negli atti amministrativi e contabili, denunciate ripetutamente anche in un pubblico comizio dall'on. Vitali. Un'Amministrazione bloccata in permanente campagna elettorale che spende i soldi pubblici per mantenere il consenso, che dimostra scarso senso delle Istituzioni e nessuna attenzione ai problemi dello sviluppo, dei servizi e delle famiglie più bisognose».
E aggiungono: «Abbiamo pagato un Avvocato per riordinare il settore legale, che si è dimesso misteriosamente così come misteriosamente era stato chiamato dal sindaco: chi sarà il nuovo responsabile di detto settore che costa alla collettività decine di migliaia di euro per consulenze ed incarichi più o meno vicini al sindaco ed alla sua risicata maggioranza? Il sindaco dopo un colloquio a quattr'occhi per verificarne competenze ed attitudini, aveva assunto in pompa magna il direttore generale, con un costo per la collettività di 30mila euro l'anno: anch'egli si è dimesso misteriosamente di fronte alla prepotenza ed all'invadenza di gruppi di pressione e di esponenti della maggioranza. Un elenco che potrebbe continuare, anche in un pubblico confronto».
(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 14.8.2007)
«Una maggioranza che in più di un anno di amministrazione si è solo preoccupata di salvaguardare gli interessi dei gruppi ad essa elettoralmente vicini, di affidare incarichi e fare assunzioni e concorsi al di fuori delle regole sulla trasparenza, sulla pubblicità e sulla imparzialità, lasciando nel totale caos ed abbandono la città di Oria, deve essere mandata a casa».
Sono principalmente queste le motivazioni che hanno spinto i partiti dell'opposizione di centrosinistra ed i 4 consiglieri della stessa maggioranza a far mancare il numero legale in Consiglio comunale impedendo l'approvare il bilancio consuntivo. E tutto ciò, anche in considerazione di una ormai insanabile crisi politica in atto, che vede una maggioranza risicata, impasticciata, senza prospettive ed incapace di affrontare e risolvere i veri problemi di Oria.
«Un bilancio consuntivo - scrivono gli esponenti della minoranza - approvato da soli dieci consiglieri su 14 di maggioranza, più il sindaco. Un bilancio - aggiungono - che andava respinto sia per come vengono spesi i soldi dei Cittadini e sia per le illegittimità e le irregolarità negli atti amministrativi e contabili, denunciate ripetutamente anche in un pubblico comizio dall'on. Vitali. Un'Amministrazione bloccata in permanente campagna elettorale che spende i soldi pubblici per mantenere il consenso, che dimostra scarso senso delle Istituzioni e nessuna attenzione ai problemi dello sviluppo, dei servizi e delle famiglie più bisognose».
E aggiungono: «Abbiamo pagato un Avvocato per riordinare il settore legale, che si è dimesso misteriosamente così come misteriosamente era stato chiamato dal sindaco: chi sarà il nuovo responsabile di detto settore che costa alla collettività decine di migliaia di euro per consulenze ed incarichi più o meno vicini al sindaco ed alla sua risicata maggioranza? Il sindaco dopo un colloquio a quattr'occhi per verificarne competenze ed attitudini, aveva assunto in pompa magna il direttore generale, con un costo per la collettività di 30mila euro l'anno: anch'egli si è dimesso misteriosamente di fronte alla prepotenza ed all'invadenza di gruppi di pressione e di esponenti della maggioranza. Un elenco che potrebbe continuare, anche in un pubblico confronto».
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