martedì 14 agosto 2007

Il rione Giudea trionfa per la seconda volta consecutiva e dedica il Palio al diciannovenne scomparso in un incidente sul lavoro.

Andrea D'Alessano avrebbe dovuto essere in campo con loro al Torneo dei Rioni. “Abbiamo vinto per Andrea”.

(fonte Senzacolonne, 14.8.2007)

Se lo erano promesso all'anima.
I ragazzi del rione Giudea questa volta non avrebbero gareggiato e vinto solo per la gloria, per l'onore, per il palio: ma per Andrea D'Alessano. Quell'amico di vita, di rione, di allenamenti, volato in cielo un terribile sabato di due mesi fa per un incidente sul lavoro: a soli 19 anni. Durante le esercitazioni prima e nelle ore cruciali della gara di domenica pomeriggio poi, ogni singolo muscolo, ogni pensiero, ogni minima fibra dei corpi degli atleti del rione Giudea è stato protesto verso quel solo obbiettivo: onorare il giuramento fatto ad Andrea. E così è stato, perché così doveva essere. II rione Giudea domenica pomeriggio si è aggiudicato il palio della 40esima edizione del torneo dei Rioni: il secondo consecutivo dopo quello vinto l'anno scorso. Quello dell'altro ieri però non è stato un trionfo come gli altri. Nelle cinque gare in cui è articolato il torneo tutti gli atleti degli altri tre rioni Castello, Lama e San Basilio hanno dato come sempre il meglio di sè, ma i ragazzi del candelabro a sette braccia avevano comunque una marcia in più: e sul terreno si è visto. Gianluca Amendola, Andrea Ferretti, Andrea D'Ippolito, i fratelli Attilio e Simone Mingolla, Alfonso De Simone, sono scesi in campo con una determinazione che forse non avevano mai conosciuto prima.
Nelle gambe e nelle braccia avevano mesi di durissimo e quasi quotidiano allenamento fatto gomito a gomito con le altre decine di atleti che con umiltà e dedizione li hanno aiutati e sostenuti, seguiti giorno per giorno dal capitano Giovanni Lomartire e dagli altri dirigenti del rione. Mesi di interminabile lavoro, per nemmeno 60 minuti di gara.
L'ora della verità è scoccata poco dopo le 19 presso il campo dei padri rogazionisti, quando come in una sorta di moderno e caldissimo Colosseo, i gladiatori hanno fatto il loro ingresso nell'arena accolti dal tifo bollente di migliaia di spettatori in delirio. La prima prova è quella del "Ponte", in cui un atleta per ogni rione è chiamato ad affrontare un percorso lungo circa duecento metri, irto di ostacoli di ogni genere. Per il rione Giudea c'è Attilio Mingolla. La sua corsa è irresistibile, ciò nonostante si piazzerà solo, per modo di dire, secondo. L'impressionante sfilza di primi posti arriva con la gara di "Destrezza e velocità". A rappresentare la contrada del candelabro a sette braccia c'è Alfonzo De Simone. Il suo obbiettivo è quello di salire su una fune, recuperare la bandierina, scendere e risalire una scala a pioli su cui issare il vessillo conquistato. Sarà il più veloce di tutti. La terza prova è quella del "Forziere", e a gareggiare per il rione Giudea c'è un ragazzone di nome Andrea Ferretti, la cui concentrazione non è nemmeno minimamente intaccata dalle urla degli spettatori. Ha deciso già in partenza che il vincitore dovrà essere lui, e solo dopo si capirà il perché. Dopo aver tagliato davanti a tutti il traguardo, trascinando per 60 metri un forziere di 80 chili, festeggia alzandosi la maglietta azzurra e mostrando a tutti con orgoglio un viso dipinto su un'altra tshirt bianca. E'il viso del suo amico Andrea D'Alessano. Ha vinto per lui. Così come per l'amico volato in cielo, è il primo posto conquistato dagli altri due atleti bianco azzurri, Andrea D'Ippolito e Giancluca Amendola, cimentatisi nella prova dell'Ariete. Una prestazione impeccabile. Non li avrebbe fermati nessuno. E solo un colpo di sfortuna ha impedito a Simone Mingolla di dominare per la terza volta consecutiva la prova della "Botte". Proprio in quella botte gli si è incastrato un piede al momento della risalita. Tanto poco è bastato a farli perdere un preziosissimo secondo che gli altri atleti hanno saputo sfruttare a loro favore, conquistando una meritata anche se insperata vittoria. Alla fine con 17 punti il rione Giudea ha conquistato il suo secondo palio consecutivo e raggiungendo nella classifica storica il rione Castello a quota dieci pali. I festeggiamenti hanno avuto inizio subito dopo con un tripudio di bandiere che hanno invaso come un fiume in piena le vie del centro cittadino.
Una festa durata tutta la notte, e che tra le sue tappe ha avuto la chiesa San Francesco di Paola dove tutti assieme atleti tifosi e dirigenti hanno condiviso quell'immensa gioia con chi ha permesso un trionfo tanto sofferto. Con Andrea, chedomenica pomeriggio, sembrava essere in campo con loro.

0 commenti:

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Sweet Tomatoes Printable Coupons