lunedì 13 agosto 2007

Torneo dei rioni di Oria al via la edizione numero 40

(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno, 12.8.2007)

Pochi spettacoli sono capaci di dispensare emozioni così belle e durature come la contesa del Palio tra i quattro rioni della città di Oria.
Quello che la città si appresta a vivere oggi pomeriggio è un ritorno ai fasti e alla tradizione del medioevo. Quando l'imperatore Federico II, re di Gerusalemme e di Sicilia, bandì un «torneamento» tra le contrade Castello, Giudea, Lama e Santo Basilio. Era il 1225 e ad Oria l'imperatore svevo attendeva Isabella di Brienne, la donna che avrebbe sposato nella Cattedrale di Brindisi.
Nel segno della continuità, dal 1967, ad Oria viene rievocata quella Giostra che oltre sette secoli fa portò nobili e dame dell'epoca a rendere omaggio al Puer Apuliae.
II Corteo di Federico II, con cavalieri giostrati (curati da Lucio Epifani) crociati a cavallo, arcieri, balestrieri, vessilliferi, fanti, magistrati civici, nobili e dame si avvia al Campo dei Padri Rogazionisti, dove avverrà lo «torneamento». I coriferi diffondono nell'aria dolci melodie, musiche medievali allietano gli animi, mangiafuoco, giocolieri e sbandieratori con il loro folclore annunziano l'arrivo in campo dell'imperatore.
Il tutto sarà reso più eccitante dall'ormai consueto appuntamento con i 4 gruppi degli sbandieratori che con il loro incedere, al suono cupo dei tamburi e delle chiarine, e con le loro bandiere bicolori, si esibiranno e accresceranno l'entusiasmano del pubblico.
Allo squillare delle trombe, altero e solenne, arriva a cavallo Federico II, quest'anno impersonato dall'attore Sergio Muniz, scortato da quattro saraceni, con al suo seguito la Corte impariale e il re di Gerusalemme, Giovanni di Brienne. L'imperatore prende posto sul palco dove riceverà quattro paggi per rione che gli offriranno fiori, frutta e selvaggina. Tutto è pronto dunque, per contendersi l'ambito Palio. Se lo aggiudecherà il rione che riuscirà a vincere le gare del «forziere», dell'«ariete», della «botte», di «resistenza», di «velocità e destrezza».
Ma prima ancora della contesa, i cavalieri dei Rioni si cimenteranno nelle prove della Lizza, della Quintana e dello scontro con le Picche e le Spade. I cavalieri combattono, e sul campo rimane il vincitore. Arriva, dunque, il momento più atteso: quello delle gare, supportato dal tifo per il rione del cuore.
Per aggiudicarsi la prova del forziere gli atleti dei rioni Castello, Giudea, Lama e S. Basilio, partono veloci e raggiungono il proprio forziere del peso di 80 Kg. Lo trascinano per 60 metri, fino a portarlo fuori della linea d'arrivo. Aprono il forziere, prendono la bandiera del proprio rione, percorrono altri 20 metri e la issano su di un supporto.
Meno semplice la gara dell'ariete, alla quale prendono parte due atleti per ogni rione, che imbracciano un ariete di 85 kg, trasportato per 60 metri per sfondare un portone. Chi prende la bandiera posta sopra e ritorna al punto di partenza, vince la prova.
Saranno invece percorsi 95 metri alla prova della botte, per superare l'ostacolo e ritornare indietro.
La gara di resistenza prevede una corsa di 1500 metri con ostacoli.
Infine, l'ultima prova è quella nella quale gli atleti raggiungono una corda, si arrampicano e recuperano la bandiera. Scendono poi, per scalare pali con pioli sulla cui cima sarà issata la bandiera. Chi vince esulta, chi perde rimane amareggiato. E mentre Federico II assegna con una suggestiva cerimonia il Palio 2007 al rione che con fatica e onore ha vinto, gli altri tre, seppur nella delusione, pensano già al Palio 2008.

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